
Inutile farsi tante menate. Sulla carta (per quello che vale, cioè, in realtà non molto), dovrebbe esserci poca storia. Il triplo dei punti (27 contro 9), più del doppio dei gol realizzati (20 contro 9), e meno della metà di quelli subiti (8 a 20). Insomma, la freddissima contabilità certifica la netta e difficilmente colmabile differenza tra Lecco e Pro Patria. A maggior titolo di questi tempi. Come chiosato l’altra sera dall’ineffabile Tino Candiani (“Mi sembra che siamo conciati male…”). Una fase di rottura prolungata che i biancoblu sono costretti ad esorcizzare domenica (ore 17.30, stadio “Rigamonti-Ceppi”), in un incrocio che potrebbe segnare un turning point stagionale. Va da sé, nel bene o nel male.
Stanno tutti bene!?
Stando a quanto anticipato da Leandro Greco nel pre Lumezzane, Mora dovrebbe essere tornato disponibile. Quindi, tutti in lista? Salvo ognuno, l’unica pratica aperta sarebbe quella relativa a Masi, uscito acciaccato nel finale della sfida con i bresciani. Facile immaginare almeno 9/11 confermati con dubbi solo in difesa. Ma siamo davvero alle aste. La conferenza stampa di domani potrebbe (o meno), sciogliere i nodi residui. Quanto ai numeri, la Pro Patria ha perso 5 delle ultime 8 trasferte (stagione scorsa e playout compresi). Anche se in 2 delle ultime 3 non ha subito reti.
Valente a contatto
Altro che 6 gradi di separazione. Tra Greco e Federico Valente (tecnico elvetico del Canton Soletta in panca a Lecco dal 5 febbraio scorso), ce n’è formalmente uno solo. Costituito da Pierpaolo Bisoli che ha intervallato le rispettive (diverse) esperienze alla guida del SudTirol. Punti in comune? Non moltissimi. Con l’allenatore di origini cosentine che ha svoltato la carriera a quasi 50 anni dopo la gavetta nei settori giovanili di Zugo, Lucerna, Zurigo e Friburgo. Prima di varcare il confine per abbracciare la causa altoatesina. Passando alla strettissima attualità, nella sconfitta 1-0 di domenica a Novara (a segno Da Graca), schierato 3-4-2-1 con Furlan tra i pali; il figlio d’arte ed ex Matteo Battistini, Tanco e Romani in difesa; Kritta, Metlika, Zanellato e l’altro già biancoblu Andrea Mallamo in mediana; Frigerio e Furrer a supporto di Sipos in attacco.
Il casalingo
Match della 14^ affidato a Davide Gandino di Alessandria (Marco Munitello di Gradisca d’Isonzo e Cosimo De Tommaso di Voghera gli assistenti, Giacomo Rossini di Torino il quarto ufficiale di gara, Dario Testaì di Catania l’operatore FVS). Il fischietto mandrogno è un quarto anno in categoria con 37 gare dirette in Lega Pro, bilancio smaccatamente casalingo (19 vittorie interne, 8 esterne, 10 pareggi), disciplinare piatto (157 gialli, 4 rossi di cui 2 diretti, 8 rigori) e 2 precedenti specifici:
7 novembre 2023 Vicenza – Pro Patria 3-2 dts Coppa Italia
23 marzo 2024 Fiorenzuola – Pro Patria 3-1
Lecco a due piazze
Da non considerarsi strettamente una classica (nessun confronto in Serie A, 10 in B), la sfida con i blucelesti conta 69 trascorsi in Campionato (il primo con l’allora Canottieri Lecco il 28 dicembre 1924), uno nei playoff (vinto dalla Pro Patria), e 8 in Coppa Italia. Alla contabilità vanno sommati i 2 incontri del Torneo Benefico Lombardo del ’44 e lo spareggio del ’46. Per la sola regular season vantaggio biancoblu con 29 vittorie, 16 pareggi e 24 sconfitte (7/11/16 a Lecco). Recente passato tutto tigrotto (vinte 13 delle ultime 17 assolute), con bulimica striscia di 11 successi consecutivi (12 con la Coppa Italia), fragorosamente interrotta dal 3-0 della stagione 2021/22, ma ripresa dal doppio 2-0 successivo (playoff sotto la Grigna il primo maggio 2022 e incrocio allo “Speroni” del 4 dicembre 2022). L’anno passato una vittoria a domicilio per parte (nella foto, l’andata in via Cà Bianca), con clamorosa rimonta oltre il 90’ subita al “Rigamonti-Ceppi” (2-1 il 22 febbraio).
Tutti per 1
Bookies privi di dubbi con successo lariano quotato in media 1.60, segno X bancato a 3.60 e vittoria tigrotta ad un rotondissimo 5.75.
Cortesie per gli ospiti
I residenti in provincia di Milano e Varese potranno avere accesso solo al Settore Ospiti del “Rigamonti-Ceppi”. Dove non avranno titolo ad accedere i residenti in altre provincie. Misura restrittiva non nuova a queste latitudini e legata all’effervescenza spesso registrata tra le due tifoserie.
Dava del tu al cielo
Chiedi chi era Andrea Cecotti. Nella piccola grande storia bustocca il nome è noto, la vicenda anche, l’eredità calcistica (forse) non altrettanto. Scomparso all’ospedale di Treviso il 14 novembre del 1987 per le conseguenze di una “trombosi carotidea alla gamba sinistra con un embolo al cervello” occorsa 6 giorni prima durante la sfida di Campionato tra i veneti e la sua Pro Patria, nella parabola tigrotta il mancino di Manzano ha rappresentato pochissimo sul piano sportivo (sole 8 presenze tutte in quel primo scorcio di stagione), enormemente di più su quello simbolico. Morire indossando la maglia biancoblu ha per i tifosi un valore catartico, testimoniato dall’omaggio che ogni anno in prossimità della ricorrenza gli viene tributato dal Capitano della squadra. Il suo ex compagno e già Preparatore Atletico del Milan Giovanni Mauri l’ha voluto ricordare in versi:
“Dava del tu al cielo
quel giorno – a Treviso –
e il sole penetrava
nel cuore – con Desy e Nadia,
vicine in tribuna.
Saliva verso Dio
e si voltava
vedeva tutto e sempre
galoppava
felice
ebbro di forza
L’erba era profumata
l’erba
era cielo blù
era
sole (rosso)
era la gemma (una cascata)
era
la luna e la sera
calda e profumata;
il tempo ansimante
quando da Busto
raggiungevi la tua casa.
Si Andrea
ne valeva la pena, come mi dicevi.
Ma una porta aperta
dal vento freddo
un martello
ha rotto
lo specchio (la primavera)
e pezzi di ghiaccio
e terra sporca
(sopra di te)
intorno a noi”
Giovanni Castiglioni























