Lucia Bosetti, fresca vincitrice di campionato e Coppa di Turchia con la maglia del Fenerbahce, è tornata in Italia e per qualche giorno si gode il meritato riposo dopo una stagione faticosa, caratterizzata dal recupero dal grave infortunio patito in estate e dall’inserimento in una realtà diversa come quella turca. Lucia, figlia d’arte di Franca e Giuseppe e sorella di Caterina, tra poco più di quindici giorni riabbraccerà l’azzurro e si preparerà agli importanti appuntamenti dei prossimi mesi, in particolare agli Europei che si svolgeranno tra Belgio e Olanda dal 26 settembre al 4 ottobre.
Dopo molte stagioni in Italia, hai deciso che fosse arrivato il momento di provare un’esperienza all’estero. Come ti sei trovata in Turchia?
“Non è stato per niente difficile ambientarmi: Istanbul è una bellissima città, si trova di tutto e ho avuto al mio fianco società e compagne. Certo, ammetto che l’Italia un po’ mi manca perchè i miei affetti sono qui, ma in Turchia si sta bene”.
Dal punto di vista pallavolistico, che differenze hai riscontrato con il volley italiano?
“In Italia il campionato è più imprevedibile e non ci sono partite semplici. In Turchia, invece, ad esclusione delle quattro squadre big, ossia Fenerbahce, Galatasaray, Eczacibasi e VakifBank, le altre formazioni sono decisamente alla portata. Spesso Marcello Abbondanza, il nostro coach, ha fatto turn over nelle gare non di cartello e, nonostante ciò, abbiamo vinto agevolmente. Di fatto, sono solo quattro i club che si contendono i titoli in palio e anche per questo motivo la rivalità è molto accesa”.
Dopo aver vinto in Italia con le maglie di Bergamo e Piacenza, hai trionfato anche in Turchia, assicurandoti campionato turco e coppa nazionale. Che emozioni hai provato?
“Sono molto contenta dei risultati che abbiamo raggiunto in questa stagione, eravamo proprio un bel gruppo. Abbiamo avuto la bravura e la fortuna di essere nel nostro miglior periodo di forma fisica e mentale proprio nel momento che contava davvero. Vincere è sempre un’emozione fortissima, qualcosa a cui non ci si abitua mai”.
In Champions League, però, non siete riuscite a raggiungere le Final Four.
“In quelle settimane stavamo giocando male, la nostra condizione fisica non era al top e la troppa pressione ci ha portato a commettere tanti errori che ci sono costati la qualificazione. Purtroppo siamo uscite contro un’altra turca, il VakifBank, e questo ci è dispiaciuto molto. Ma poco dopo ci siamo rifatte con gli interessi conquistando coppa e campionato”.
Poco prima del Mondiale, ti sei infortunata gravemente al ginocchio durante una partita della nazionale. Com’è stato il recupero dal punto di vista fisico e come hai vissuto i lunghi mesi di inattività?
“Sono stata operata pochi giorni dopo essermi fatta male e ho iniziato subito la riabilitazione. In quel periodo era enorme il dispiacere di non poter giocare il Mondiale in casa, ma ero intenta a lavorare per tornare in campo il prima possibile. Ho patito molto di più, invece, il vedere che i primi tempi in cui mi allenavo e giocavo con il Fenerbahce non riuscivo ad esprimermi come avrei voluto; in Turchia si aspettavano che io fossi pronta fin da subito, sentivo la pressione di dover dimostrare il mio valore, ma avevo bisogno di un po’ più di tempo per ritrovare la forma e i miei colpi. Per me è stato decisamente più traumatico il ritorno in campo, quindi”.
C’è ancora il Fenerbahce nel tuo futuro?
“Sì, sono stata confermata e rimarrò al Fenerbahce anche nella prossima stagione. Ne sono contenta perchè mi trovo bene e perchè penso che un solo anno all’estero non basti per imparare e crescere sotto tanti punti di vista. Un giorno, però, mi piacerebbe tornare in Italia, dove c’è un campionato molto aperto e coinvolgente”.
A proposito di campionato, ti aspettavi una finale scudetto tra Novara e Casalmaggiore?
“No, non mi aspettavo che Casalmaggiore si spingesse così lontano e non mi aspettavo nemmeno che si dovesse arrivare a gara-5 per decretare la squadra vincitrice. Mi sono dovuta ricredere: Casalmaggiore gioca bene e ha meno pressione di Novara che invece non può sbagliare. Quello di stasera sarà un match tutto da vivere”.
Ora sei in Italia e il 31 maggio ti aggregherai in Nazionale. Quando sei nei dintorni, non ti fai mai mancare un saluto nella palestra di Orago e in quella di Sumirago, due ambienti che hai frequentato tantissimo da piccola.
“Mi fa sempre piacere tornare in due realtà che mi hanno vista crescere. Durante la stagione purtroppo non riesco mai, ma quando stacco cerco di fare il possibile per passare a salutare tutti. Per me è importante ricordarsi da dove si è partiti e in entrambi gli ambienti ho tante amicizie e tanti legami. A Orago gioca anche mia sorella minore, Chiara, che sta facendo il suo percorso nelle giovanili proprio come abbiamo fatto io e Caterina. Per ora è fondamentale che si diverta e che creda nelle sue capacità; quanto al futuro, si vedrà”.
L’estate per la nostra nazionale si preannuncia ricca di appuntamenti; il clou sono sicuramente gli Europei. Che ruolo reciterà l’Italia, reduce dall’ottimo Mondiale?
“Mi aggregherò al gruppo il prossimo 31 maggio, insieme a Caterina e ad altre giocatrici, e inizialmente parteciperò al Grand Prix. Poi si aprirà una nuova fase che porta agli Europei a cui, naturalmente, vorrei prendere parte. E’ un anno delicato per le nazionali, in quanto è quello che porterà alle Olimpiadi di Rio del 2016. Dovremo trovare il giusto equilibrio e sono sicura che potremo fare molto bene”.
Laura Paganini