Pina: ciao Gina, tutto bene?
Gina: ciao Pina, tutto a posto. La guerra qui a due passi mi fa un pò paura. Ma non per me, per i nostri ragazzi.
Pina: davvero Gina. Che brutta roba. E d’altronde non poteva che finire così.
Gina: la fine magari si. Ma possibile che non si pensi mai all’inizio. A stì dittatori della miseria non si può dar corda all’infinito per poi improvvisamente mandargli i nostri giovani a colpirli. Loro, con le armi che gli diamo noi sono capaci di difendersi su un territorio che i nostri vedono solo al cinema. E sono dolori veri…
Pina: speriamo che finisca in fretta…
Gina: non farmici pensare. Voltiamo pagina. Domenica scorsa ho seguito la Cimberio a Bologna. Ho preso una legnata!
Pina: ma come “legnata”? Pur al termine di una partita con ritmi e qualità stile anni 60, abbiamo vinto portando a casa due punti d’oro.
Gina: non hai capito. Ho detto “ho preso una legnata”. Ho visto la partita da 30 metri e ho pagato 40 euro di biglietto! E’ ancora necessario organizzare convegni e incontri in Lega per capire perché la gente non va più nei palazzetti?
Pina: il prezzo che hai pagato è un deliro ma per fortuna non è la regola.
Gina: ecco, appunto, sta zitta prima che ci pensi qualcun altro.
Pina: ci fosse almeno spettacolo…ma va che si fa sempre più fatica a non dormire. Soprattutto a Bologna dove la “piccionaia” è praticamente al buio.
Gina: a non essere d’accordo con te si fa fatica. E vedrai l’anno prossimo. Se davvero SKY molla il campionato torniamo agli anni ’70, quando per sapere i risultati dalla tv dovevamo aspettare le prime ore del lunedì..
Pina: senti un pò, e quel fenomeno del De Luca?
Gina: rallenta Pina. L’abbiamo già detto. Il gioiellino della “Primavera del Mangia ” è un bel talento ed ha tanta voglia di arrivare. Ha tolto le castagne dal fuoco a Trieste proprio nel giorno in cui i suoi compagni dovevano sfidare l’Inter. Un gol per lui e addirittura tre dei suoi pari età che hanno soffocato la boria del dopo Viareggio dei nerazzurri. Un bel filotto!
Pina: mi sa che il Mangia, il suo bomber tascabile non lo vede più.
Gina: mi sa anche a me. Così come la Cimberio anche per il Varese bisognerebbe allargare l’infermeria. Ma per i ragazzi di Sannino una ragione logica c’è. Penso sia l’unica squadra del calcio professionistico che si allena in strutture da oratorio. Quando piove fanno la rifinitura pre-gara 11 contro 11sul campetto a 7 in sintetico. Unica alternativa il fango del campo dietro i distinti.
Pina: e c’è qualcuno che non si gode la serie B e pensa alla A…
Gina: solo a pensarci mi viene la pelle d’oca. Al di là delle strutture per gli allenamenti, pensa solo cosa succederebbe ospitando al “Franco Ossola” Inter, Milan, Juve, Napoli, Roma…altro che terremoto!
Pina: ok, non pensiamoci. Guardiamo al presente tornando al basket. L’avevamo detto a inizio stagione e i fatti ci stanno dando ragione. Il nuovo corso della Robur va come meglio non potrebbe. La “Banda Garbosi” ha portato in Via Marzorati la Coppa Italia di categoria. Prima tra 62 squadre in Italia. Ennesimo alloro di una storia che ha solo voltato pagina e che avrà ancora tanto da scrivere.
Gina: che poetessa…
Pina: cià uei, non prendermi in giro. Piuttosto, con la Cimberio avviata ad una comoda salvezza (si tocchi chi può…) e una Robur così in salute, non sarebbe ora che le due società unissero le forze una volta per tutte? Insieme per essere utili l’una all’altra. Zambelli in panchina e Vescovi in campo si sono già dimostrati in passato una coppia vincente. Adesso che sono entrambi dietro ad una scrivania lavorino per capire come e dove si possono trovare punti di incontro.
Gina: ogni tanto torna sta storia e dura lo spazio di una stagione…
Pina: appunto! Ma solo perché si è sempre trattato di pezze anziché di una robusta tela su cui scrivere: “patti chiari e amicizia lunga”.
Gina: così come una voce che va e che viene è quella che il Campus è destinato a diventare un Centro di Medicina Sportiva.
Pina: ah bene! Con la miriade di centri sportivi su cui può contare la città di Varese eliminarne uno sarebbe davvero una bella impresa. Sai di chi è questa grande idea da Martinella d’Oro ad honorem?
Gina: ma no. Te l’ho detto è una voce che va e che viene…
Pina: ecco brava, lasciala andare va. Basìn Gina.
Gina: rabies no! Basìn Pina