CECCO: che domenica che ci aspetta, ragazzi!
BEPPE: eh sì, credo anch'io che sia una domenica da brividi. E se lo dico io, che ormai ne ho viste di tutte e di più…
CECCO: sai che mi sorprende questa tua uscita? Di solito sei così compassato, direi apparentemente non emozionabile…
BEPPE: hai detto bene due volte: “apparentemente”, perchè in realtà qualche piccola emozione me la concedo ancora; e “non emozionabile”, perchè adesso cerco di evitare queste “scosse”. E' un discorso che abbiamo già fatto in passato, capisco di rinunciare a qualcosa, perchè anche la sofferenza può provocare piacere (non parliamo di masochismo, sia chiaro!), ma preferisco restare “neutro” e godermi certe cose in un altro modo, come se fossi dietro un cristallo. O, come dice un mio caro amico, mettendo il preservativo alle emozioni. Una questione di scelte.
CECCO: torniamo a domenica. Prima Varese-Verona, poi Cimberio-Biella…
BEPPE: due bellissime partite in due orari inconsueti: il calcio alle 12.30, il basket alle 20.30.
CECCO: non si potrà fare come una volta, quando si usciva dal “Franco Ossola” e si entrava al PalaWhirlpool…
BEPPE: dici “una volta” come se la cosa fosse di cent'anni fa ma non è così. Si è continuato, qualche volta, a uscire dallo stadio e ad infilarsi al palasport. La differenza, rispetto agli anni Sessanta e Settanta, è che allora uscivi dal “Franco Ossola” dopo avere assistito a Varese-Inter e ti
infilavi al palasport dove si giocava Ignis-Virtus Bologna. Adesso il livello globale direi che è un filino più basso…
CECCO: Varese-Verona è un ritorno a quei bei tempi…
BEPPE: certamente ma soprattutto arriva a Varese una squadra che ha vinto otto partite di fila. Dico otto! Sono una enormità e anche per la legge dei grandi numeri prima o poi il Verona si dovrà per forza fermare. E poi mi farà piacere rivedere Pugliese, uno che è stato un bel protagonista l'anno scorso e che non abbiamo dimenticato, come tutti i giocatori della scorsa stagione. Ammesso che giochi, visto che finora il campo l'ha visto veramente poche volte…
CECCO: invasione di tifosi ospiti… Finalmente, aggiungo!
BEPPE: speriamo che in Questura non impazziscano e non chiudano tutte le strade… O che almeno lo dicano, se volessero farlo.
CECCO: contento di Ascoli?
BEPPE: mah, un punto nelle condizioni in cui era il Varese, con Corti difensore centrale per la primissima volta, penso che sia oro colato. Poi se andiamo a vedere il gol annullato a Martinetti ci dobbiamo porre delle domande. Però io sono contento. Ma adesso bisogna ricominciare a vincere in casa, altrimenti si può anche rischiare…
CECCO: addirittura!?
BEPPE: addirittura! Io la vedo così, posso anche sbagliare, però se vinci poco in casa finisce che ti ritrovi con una classifica deludente, perchè (parlo naturalmente del Varese) non siamo la squadra che può spaccare tutto in trasferta. Sì, fuori casa puoi anche vincere, com'è avvenuto più volte, però non è la regola e prima o poi non vinci più. Proprio ciò che spero accada al Verona a cominciare da domenica…
CECCO: Cimberio un po' deludente a Sassari, o sbaglio?
BEPPE: non sbagli. Ma soprattutto direi deludente nel finale di partita. Una partita che ha confermato quanto conti un buon playmaker in una squadra…
CECCO: eh già, Diener ha spaccato tutto, come se avesse voluto dimostrare a Varese che in estate aveva avuto ragione a sceglierlo…
BEPPE: veramente io stavo parlando di Stipcevic, che stavolta è mancato, giocando nettamente al di sotto del suo normale standard. E la Cimberio ha sofferto tantissimo…
CECCO: allora la questione è la seguente: Stipcevic ha giocato male perchè aveva di fronte un dirompente Diener o Diener ha giocato bene perchè aveva di fronte uno Stipcevic in giornata negativa?
BEPPE: poni domande che non possono avere risposta. Ti accade spesso, lo sai?
CECCO: allora pongo un altro quesito: queste domande non possono avere risposta perchè troppo intelligenti o troppo “tonte”? Mi interessa saperlo… Va beh, non insisto. Però pongo un'altra questione. Ho letto la scorsa settimana sulla Gazzetta dello Sport un interessante intervento di
Dan Peterson.
BEPPE: quando parli di Peterson con me sfondi delle porte aperte: lo considero una delle persone più intelligenti con le quali, direttamente o indirettamente, ho avuto a che fare. Ho letto anch'io il suo articolo e lo condivido in pieno.
CECCO: vogliamo ricordarlo a chi non lo rammenta o spiegare l'arcano a chi non lo ha letto? Anche perchè domenica si affrontano Varese e Biella che sono direttamente interessate all'argomento, visto che la Cimberio ha scelto Hurtt e l'Angelico ha puntato su Pullen (con risultati sinora un po' diversi)…
BEPPE: presto fatto. Peterson sottolinea come molte squadre abbiano scelto quest'anno delle matricole, dei giocatori appena usciti dal college. La ragione principale è economica, perchè si tratta di giocatori poco costosi, ma ce ne sono anche altre e Peterson ne cita addirittura altre nove, che qui non stiamo naturalmente a elencare.
CECCO: Peterson ricorda giustamente che una volta in Italia arrivavano solo i giovani usciti dal college perchè ai professionisti era fatto divieto e che, tra gli altri, in questo elenco figurano Bob Morse, Chuk Jura e Tom McMillen.
BEPPE: ma io potrei aggiungere a quello di McMillen anche altri nomi di giocatori che poi hanno avuto negli Stati Uniti una bella carriera Nba. Parlo di Steve Hawes, che giocava a Venezia, di Bill Laimbeer e di Mark Iavaroni, che erano a Brescia (eh, Riccardo Sales, che scopritore di bravi americani…), di Danny Ferry e di Brian Shaw, che erano a Roma. E chissà quanti altri ce ne sono stati ma che così su due piedi non ricordo più…
CECCO: però il campionato italiano ha avuto anche grandi giocatori ex professionisti della Nba che non sono venuti solo a rubare denaro ma a far vincere le loro squadre…
BEPPE: uno su tutti, Bob McAdoo. Ma ci metto anche Jim McMillian e Ian Van Breda Kolff che a Bologna hanno vinto lo scudetto. E adesso, dopo questo bell'esercizio di memoria che mi ha fatto venire il mal di testa, direi che un sonnellino è meritato, che ne dici?
CECCO: direi che sono d'accordo. Sperando che il nostro umore la prossima settimana sia sempre buono…
BEPPE: so cosa vuoi dire ma non possono essere delle partite a determinare il nostro umore, ti pare? Comunque, alla prossima!
CECCO: di sicuro, alla prossima!

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