Il favorito era Peter Sagan della Liquigas, ma a vincere è stato l'eterno Davide Rebellin. Ragazzino di 40 anni che ha ancora tanta voglia di stupire e di stupirsi. Per lui è la seconda vittoria alla Tre Valli dopo quella conquistata nel 1998 e torna a regalare questa gara all'Italia. Lo scorso anno, a Varese, vinse Daniel Martin. A Sagan, invece, è mancata la zampata finale e non è stato in grado di sfruttare il massimo il grande lavoro del suo team che ha guidato durante tutta la corsa il groppone e ha mandato anche un uomo in fuga, Finetto, per 150 km. Da segnalare anche la prova di Ivan Basso che ha corso da gregario e ha tirato sino alla fine. Delusione anche da Damiano Cunego che non era nelle condizioni fisiche adatte per stare davanti. 

Una gara che si è corsa in un paesaggio splendido. Il sole, il verde, il lago: la Tre Valli Varesine si conferma un ottimo mezzo per promuovere il territorio varesino. Era questa la prima prova del Trittico Lombardo che prosegue domani con la Coppa Agostoni e giovedì con la Bernocchi. 

AVVIO – Dopo 13 km, al primo passaggio del circuito di Besozzo, già tre corridori hanno allungato sul gruppo. Si tratta di Mauro Finetto della Liquigas, Pavel Brutt della Katusha e Federico Rocchetti della De Rosa. Per loro massimo vantaggio di 6' e 05''. Il gruppo ha lasciato fare, sino al centesimo km quando si è messa la Farnese a tirare il plotone, la squadra del campione italiano Giovanni Visconti. 

Dei tre battistrada Rocchetti si perde per strada ed è risucchiato dal gruppo dopo 115km. Al Gran Premio della Montagna di Dumenza, posizionato dopo 151 km di gara, il primo a passare è Mauro Finetto, seguito dal Brutt, mentre con un ritardo poco inferiore al minuto cinque corridori usciti dal groppone. Tra loro anche il varesino Ivan Basso che cerca di proteggere il suo compagno in fuga, ma vengono immediatamente ripresi dal gruppo. 

TRA ITALIA e SVIZZERA – In questa parte della corsa, che si divide tra Italia e Svizzera, si registrano tanti tentativi di uomini del gruppo di portarsi a ridosso dei fuggitivi, con scatti e attacchi vari. Con un'unica costante: tra loro c'è sempre almeno un corridore della Liquigas. Dopo Basso è la volta di Nibali. 

A trenta chilometri dalla conclusione il gruppo è compatto: i due fuggitivi vengono ripresi. 
In testa al gruppo si alternano, sempre, due formazioni: la Liquigas di Basso e Nibali e l'Astana di Enrico Gasparotto. Pochi scatti, la maggior parte dei quali solamente per allungare il gruppo e far rientrare gli attardati. 

L'ARRIVO – L'ascesa finale manda in crisi la Liquigas che aveva fatto fin lì un lavoro superlativo, poi lo scatto di Vincenzo Nibali sotto lo striscione dell'ultimo km ha tagliato le gambe al grande favorito Peter Sagan che non è stato in grado di accodarsi al suo compagno di squadra. E allora sono scattati Domenico Pozzovivo e Davide Rebellin che sono arrivati a braccetto sino ai 200 metri conclusivi. Qui si alza sui pedali proprio Rebellin che lascia sul posto Pozzovivo e va a prendersi questa TreValli. Oltre ai baci che Alfredo Martini gli ha inviato sul podio. 

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