PINA: ciao Gina
GINA:
ciao Pina. Cosa fai con la valigia in mano?

PINA:
sono pronta! Chissà che nelle partenze per la Toscana salti fuori un biglietto anche per me.
GINA:
ferma tutto. Fammi capire.
PINA:
il Sannino va a Siena. Se sono vere le voci che ci sono in giro lo raggiungerà anche il Kangur. Un giretto da quelle parti me lo farei volentieri anch’io.
GINA:
ah si, immagino quante richieste hai avuto! Dai Pina scendi dal pero e inizia un discorso serio. Del Kangur non so niente. Del Sannino mi dispiace. Che sarebbe stato il suo ultimo anno a Varese ce lo diciamo da mesi. Ora che ci siamo non è un bel momento…
PINA:
tu hai avuto sempre un debole per il Mister. Chi ha collezionato le nostre chiacchierate lo può leggere nella prima nostra apparizione su Varese Sport.
GINA:
eh si. Mi piace come uomo e come persona. Uno da pane al pane e vino al vino. Ma non voglio mettermi in coda con chi lo voleva Santo e un sacco di altre cose. La sua straordinarietà sta proprio nel che è una persona normale, con pregi e difetti. Se la serie A potrà cambiare il suo modo d’essere non lo so. Io sono contenta per me di aver conosciuto una bella persona e per lui che corona il sogno di ogni allenatore.
PINA:
lui con il pubblico aveva un rapporto particolare. Qualcuno l’ha presa male. Hai letto i commenti?
GINA:
ho letto, ho letto. Per gli “scienziati” del calcio è un’occasione troppo ghiotta per dare sfogo a luoghi comuni e ipocrisia covata da tempo sotto la gloria delle vittorie. Alla notizia della sua partenza per Siena ho visto tanti occhi lucidi, strette di mano e abbracci sinceri. Il Sannino si tenga strette queste testimonianze. I ragli dei pochi si perderanno nel vento
PINA:
oooohhhhh che poesia! Gina forever! Va bene tutto ma: adesso?
GINA:
ascolta, ho le bollette da pagare, la pensione che non basta mai, gli acciacchi dell’età che non perdono un giorno nel farsi sentire. Con tutto il rispetto, ho cose più importanti a cui pensare.
PINA:
per quello anch’io. Però sarebbe un peccato buttar via un giocattolo che ha fatto appassionare anche noi, non proprio delle addette ai lavori.

GINA:
va bè. So che più volte il Rosati e il Montemurro hanno sofferto un pochino la popolarità del Mister. Adesso hanno l’occasione giusta per salire sul palcoscenico e diventare protagonisti in senso assoluto.

PINA:
senti un po’, ma non è che adesso vanno via anche il Dante e la Enza con il “Goalasso”? E l’Olly?

GINA:
ma va la! Sannino e Sogliano sono professionisti e giustamente ambiziosi. Pur nel nostro piccolo sappiamo bene anche noi come nel lavo- ro il ragionare sempre e solo con il cuore ti riduce ad un eterno sognatore. Per realizzare un sogno conta molto anche la testa. Varese cos’ha regalato a Sogliano e Sannino? Entrambi hanno più dato che ricevuto. Davanti alla possibilità di lavorare, ad esempio, in due stadi agibili e di serie A, fanno bene ad andare.

PINA:
ecco appunto. E lo stadio? E Dibrogni? Scapini, Mangia (che tra l’altro potrebbe cucire sul biancorosso un triangolino tricolore…)?

GINA:
ooohhh, e chi sono il mago Otelma? Te l’ho detto. Adesso tocca al Rosati e al Montemurro. Hanno il Comune a cui devono battere il tempo per i lavori e una società da ridisegnare. Buon lavoro.

PINA:
stavolta abbiamo fatto un p0′ il verso ai nostri mariti Cecco&Beppe. Abbiamo parlato solo del Varese.

GINA:
e va bè, è l’argomento del momento. Abbiamo detto la nostra e stop. Alle vacanze di Va- rese Sport mancano ancora due settimane. Avremo il tempo per parlare anche di altro. Anzi, prima di salutarti invito tutti alla tre giorni del “Bock Basket Fest” sul piazzale del PalaWhirlpool. Dal 10 al 12 giugno la Pallacanestro Varese e il Consorzio Varese nel Cuore, in collaborazione con Carlsberg Italia e Fim Group, organizzano una festa che comprenderà anche un grande torneo 3vs3 aperto a tutti: dai ragazzi del minibasket ai senior. In palio tantissimi premi tra cui 4 voli aerei per New York. Tre giorni conditi da uno spettacolare stand enogastronomico con la colonna sonora di Radio Lupo Solitario.

PINA:
sono già lì! Basìn Gina.

GINA:
basìn Pina.

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