E' arrivato in silenzio, ha aspettato che mister Carbone lo chiamasse in causa e, a sorpresa, l'ha buttato nella mischia dalla gara interna contro l'Albinoleffe. E Walter Bressan, portierone veneto, ha risposto con prestazioni importanti ripagando la fiducia riposta in lui da tutto il Varese.

Titolare con l'Albinoleffe nella partita più importante dell'anno, sinora.
“E' stata una sorpresa! Non mi aspettavo che il Mister mi facesse giocare titolare contro l'Albinoleffe, una bella sorpresa che è anche andata a buon fine”.

Lavori al fianco di Moreau, a cui hai soffiato il posto.. 
“Sono consapevole di allenarmi e di lavorare con un altro portiere valido e molto bravo, lavoriamo sempre al massimo e il Mister può scegliere tra di noi in assoluta tranquillità”.

Venerdì a Varese arriva il Sassuolo, la tua ex squadra. Appena arrivato hai dichiarato: “Là se vinci o perdi non cambia molto”. Ci spieghi meglio questa frase?
“A Sassuolo mancano le pressioni, sia positive che negative e che variano a seconda del risultato. Queste pressioni ci sono in qualsiasi altra piazza, ma la se si perde la sconfitta viene assorbita in assoluta tranquillità e serenità, nello stesso modo in cui una vittoria non viene celebrata e ad essa non viene dato alcun risalto”.

Lo scorso anno a Sassuolo è stata una stagione difficile, qui a Varese, quest'anno, non è iniziata benissimo. Ci sono analogie?
“L'anno passato ci chiedevano tutti di vincere dopo che avevamo sfiorato la A nella stagione precedente, tutti sulle ali dell'entusiasmo. E' stata una stagione nata male, ma poi per fortuna è finita bene!”

Che partita ti aspetti venerdì sera? 
“Sarà una gara importantissima per tutti noi, e molto affascinante per me. Loro sono una squadra giovane che gioca bene a calcio e non hanno ansie o pressioni particolari. Noi invece dobbiamo fare punti, ma per questo non serve scendere in campo con le paure. Solo convinti di noi stessi”.

Non vincere con il Sassuolo è un problema visto che poi il Varese è atteso da due trasferte?
“Non far punti è sempre un problema. La Serie B è un campionato strano. Sia in casa che fuori devi sempre muovere la classifica ed è fondamentale non fare calcoli o strategie: si deve pensare sempre partita dopo partita”.

Bressan assicura esperienza, ma il vero giocatore chiave per il Varese è Neto Pereira. Perché dipende sempre molto da lui?
“Neto è l'emblema del giocatore forte, le aspettative verso di lui sono sempre parecchie. Ho anche parlato un po' con lui in questi giorni, dato che mi sono sempre chiesto perché lui non sia in Serie A. E mi ha spiegato che essendo extracomunitario aveva difficoltà coi tesseramenti, ma è un giocatore incredibile ed è fondamentale per noi”. 

A Varese dicono tutti che si sta bene ed è la piazza ideale per giocare a calcio. Confermi?
“Varese è una bellissima città, l'ho visto subito. E' vero, perché c'è il giusto calore attorno a noi e la passione vera della gente si percepisce. Noi dobbiamo essere in grado di far si che l'entusiasmo che si è ricreato attorno alla squadra dopo tanti anni permanga. E ce la mettiamo tutta!”

Nella scorsa stagione tanti fiocchi rosa e azzurri appesi sulla porta dello  spogliatoio biancorosso. E i nuovi arrivati, come te, non fanno perdere questa dolcissima abitudine.. 
“Eh sì! A gennaio nascerà il mio primo bimbo! La mia compagna Giuditta è incinta, ma ancora non abbiamo deciso il nome. Stiamo vagliando varie ipotesi Nel frattempo ci siamo trasferiti qui a Varese con il nostro cane, un labrador che si chiama Benito”.

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