Certe gare non possono non restare negli
occhi degli appassionati. E il vittorioso
derby contro Milano è una di quelle. La
magia di un PalaWhirlpool finalmente
pieno e grondante di voglia di vincere è
stata la degna cornice ad una superlativa
prestazione degli uomini di Charlie
Recalcati, capaci di battere l'Armani Jeans
sul suo stesso piano: la fisicità. Tra i tanti
protagonisti abbiamo scelto il capitano
biancorosso, Gek “Black” Galanda, autore
di 9 punti col 100% da 3 – e in striscia positiva
dall'arco dalla gara con Teramo: 4/4
consecutivo dai 6,75 metri – e di una prova
sostanziosa che ha trainato i suoi compagni.
Il successo su Milano nasce dalla vostra
capacità di adattarvi alla perfezione
all'avversario tanto da batterli sul piano
dove erano favoriti, ovvero la fisicità e
l'atletismo.
“Abbiamo spostato la partita sul nostro
campo basandoci sulla velocità e sul sistema
di gioco mettendo in secondo piano la
loro fisicità – analizza il lungo varesino –
Questa è stata la chiave della partita.
Infatti, l'Armani Jeans è stata costretta a
dover abbassare il quintetto con cui doverci
affrontare e ci siamo trovati ad essere più
forti di loro come abbiamo dimostrato
durante tutto l'arco della gara. E' stata
una Cimberio che ha messo sul parquet
una maggiore intensità e una identità di
squadra più forte. Sottolineo che proprio
questi due ultimi fattori hanno spostato la
gara sui nostri binari”.
Il concetto di identità è da sempre un punto
di forza per ogni squadra. Il vostro si è
rafforzato tantissimo da quando, superate le
forche caudine di dicembre e gennaio, avete
recuperato tutti gli effettivi e potete esprimere
un basket continuo e intenso per quaranta
minuti con una panchina finalmente
completa.
“Abbiamo più soluzioni con una squadra in
“salute” come l'attuale Cimberio – replica
Galanda – Stiamo meglio fisicamente avendo
messo a posto gli acciacchi e questo fatto ci ha
aiutato molto più di altri. Non per niente, siamo
partiti che eravamo tutti carichi e senza infortunati.
Poi, il nostro calo è stato dovuto anche
alle condizioni fisiche generali. Poi, grazie
anche agli innesti abbiamo avuto più qualità e
questo ci dà la possibilità di scegliere nuovi
protagonisti ad ogni singola partita”.
Si vede che anche tu sei recuperato fisicamente.
È stato da applausi il tuo terzo tempo
contro Eze con tanto di canestro segnato.
“Ho avuto un inverno abbastanza difficile tra
la schiena, la caviglia, l'influenza…C'è stato
un po' di tutto. Ora sto meglio e ho avuto
la possibilità di allenarmi con costanza e
questi penso siano i risultati. Diciamo
che non penso di dover essere necessariamente
il protagonista. Sto bene
e so di dover contribuire al massimo
per la causa varesina, ma cerchiamo
di continuare su questa riga. La
squadra sta girando e dobbiamo
continuare a vincere”.
Biella è un altro salto di qualità. Dopo aver
perso tanti punti contro le ultime della classe
siete chiamati a vincere contro un'avversaria
che ha un disperato bisogno di punti
salvezza.
“E' inevitabile che molto spesso capiti che una
grande squadra possa sottovalutarti mentre
una piccola giochi alla morte le sue carte contro
di te – sottolinea il capitano – In trasferta si
tratta sempre di provare a giocare a vincere
dando tutto ciò che si ha. A volte questo può
riuscire, altre volte no. Penso che abbiamo
fatto delle buone imprese fuori casa e adesso
proveremo a farlo anche a Biella”.
Descrivici la formazione piemontese.
“L'Angelico è una squadra che ha un organico
tosto e un gioco che a me personalmente piace
parecchio soprattutto per quello che riguardo
l'aspetto offensivo, mentre in difesa sono magari
più censurabili. E' una formazione che darà
il cento per cento soprattutto per non rischiare
di essere ripresa da Teramo e Brindisi”.
Visti i precedenti – leggasi rissa Sosa-Slay
nell'amichevole di un paio di mesi orsono
oltre alla sfida dell'andata – non c'è il rischio
di qualche pericoloso fuori giri?
“Non penso perchè noi siamo fiduciosi e
guardiamo al massimo rendimento della
nostra squadra. Lo stesso Slay è stato
importante perchè ha giocato molto bene in
difesa e in attacco non si è sbloccato perchè
non ha iniziato alla solita maniera, ma è
stata decisivo come tutti gli altri miei compagni
di squadra. Sappiamo che Ron è una
delle nostra punte di diamante, ma siamo
coscienti della sua forza. Riguardo ai dubbi
che possono sorgere sull'acerrima rivalità,
ci terrei a calmare un po' gli animi anche
perchè noi giocatori andremo in campo
solo e soltanto per pensare a giocare la
nostra partita e…vincerla!”.

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