Se fosse una canzone la vicenda di Davide Reati, guardia
della Cimberio Varese, sarebbe certamente “Vivere una favola” di Vasco Rossi. Parole e musica assolutamente perfette per descrivere la
storia del giovanotto nato a Cernusco sul Naviglio nel settembre del 1998.

Ideali non solo perché, come ci rivela Davide: “La musica del Blasco mi
manda fuori giri…”, ma anche perché descrivono come meglio non si potrebbe
stato d'animo, sensazioni e pensieri di questo ragazzo arrivato l'estate scorsa
alla corte di coach Recalcati.

“Essere qui è un sogno, aver messo il piede in campo in
serie A è un sogno, vivere tutta 'sta faccenda è un sogno e
se qualcuno me lo avesse detto sei mesi fa lo avrei preso per pazzo anche se,
proprio nel maggio scorso, alla scadenza del mio contratto con Treviglio mi ero
riproposto di cambiare e provare, nel basket, a battere strade nuove”.

Che significa percorrere strade nuove?
“Una cosa sola: sentivo che, a quasi 23 anni, era
arrivato il momento di tentare il salto di categoria. Pensavo che in LegaDue
avrei trovato qualche società disposta a farmi spazio ed ero mentalmente pronto
a salire di livello. Ma, in verità, non credevo fosse possibile addirittura il
doppio salto”.

Invece ?

“Invece, arrivò da parte di coach Recalcati e della
Pallacanestro Varese l'invito per un provino. Una settimana di allenamenti
durissimi durante la quale evidentemente giocai bene le mie carte convincendo
tecnico e dirigenti che si poteva dare fiducia ad uno come Davide Reati”.

Poi, minuto numero 13, 30 ottobre 2011, Roma, PalaTiziano.
Una sequenza di numeri, date e luoghi che lei ricorderà a lungo: quella
relativa ai suoi primi punti in serie A con il triplone del primo allungo
varesino sul 15-21. Cos'ha provato in quel momento?

“In un rapidissimo flash mi sono passati davanti una dozzina
d'anni di sacrifici, di allenamenti faticosi, di gioie, delusioni, speranze e
ambizioni. Tutte queste immagini racchiuse in quella retina violata e – dice la
guardia della Cimberio Varese -, subito dopo una gradevolissima sensazione.
Quella di aver coronato i miei sogni di bimbo: giocare e segnare un canestro in
serie A. Se poi a questo aggiungete che sono riuscito ad offrire un
piccolissimo contributo per conquistare una vittoria di grande valore per il
morale e la classifica della Cimberio direi che sì, la data del 30 ottobre
2011, merita nella mia memoria una targa celebrativa”.

Domenica a Masnago sarà di scena Caserta: cliente a dir
poco rognoso. I tifosi da lei si aspettano altri punti e ancora qualcosa in più…

“Prima di tutto vorrei dire che la Pepsi è un'ottima squadra,  ancora imbattuta e col turno di riposo già
effettuato. Quindi, a oggi, Caserta è la vera capolista che, per di più, è
stata capace di battere nientemeno che Siena in trasferta. Basterebbero queste
considerazioni per descrivere il valore dei casertani. Ci attende un match
molto duro ma siamo in gas, giocheremo spinti dalla forza del nostro pubblico e
vogliamo confermarci ai vertici. L'obbiettivo per quanto mi riguarda è quello
di aver sempre maggior impatto ed essere sempre più utile a squadra e compagni.
Battere Caserta e riuscire a dare un apporto al gruppo sarebbe davvero il
massimo. Anzi, come canta Vasco: «Vado al massimo, vado a gonfie vele…»
“.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui