Un punto che vale oro, anzi di più. A Cittadella il Varese riesce ad evitare
la beffa negli ultimi minuti di una partita dove è successo davvero
di tutto. Sannino deve fare a meno di diversi titolari, ridisegna ogni
reparto pensando solo a chi è disponibile. Davvero scatenato Giulio Ebagua, pericoloso
dopo mezzo minuto con un sinistro che
chiama in causa il portiere Villanova.
Zecchin è in buona condizione, ispira i compagni
e calcia punizioni insidiose. Fra i tanti
ex si distingue il difensore biancorosso
Pesoli, grande regista della difesa, capace di
annullare gli spunti del cecchino Piovaccari,
il giocatore più pericoloso a disposizione di
Foscarini. Così la prima conclusione dei
veneti arriva a dieci minuti dal riposo ad
opera di Nassi, con Zappino pronto a mandare
in angolo. Pesoli stronca in scivolata
l'affondo di Piovaccari all'inizio della ripresa.
Carrozza, che in tutto il primo tempo si è
visto poco, approfitta di un rimpallo della
difesa avversaria su grande iniziativa di
Ebagua e sblocca il risultato. Partita che
sembra in cassaforte e che invece prende una
piega inaspettata. Piovaccari costringe Osuji
ad un fallo da ultimo uomo, il nigeriano è
espulso. Al 30' Sannino si copre, toglie
Carrozza e inserisce il difensore Armenise, il
suo collega Foscarini indovina la mossa gettando
nella mischia Di Roberto.
Quest'ultimo costringe Pesoli al secondo
giallo ed il Varese è in nove. La punizione
conseguente dal limite dell'area è calciata da
Dalla Bona, che pareggia di precisione. Al
41' Pisano stende in area Piovaccari e il
Cittadella si procura il rigore che lo stesso
cecchino granata trasforma. Il Varese però
non molla. Su quel campo ha un conto in
sospeso con il passato (al “Tombolato” perse
i playoff della B con Beretta in panchina) e
al 49' si procura una punizione dalla destra.
In area ci sono tutti, anche Zappino. Frara,
che ha ricevuto il fallo, calcia un cross sul
palo più lontano, Ebagua stacca più di tutti,
anche di Gasparetto che gli è accanto, e spedisce
in fondo al sacco il pallone del 2-2. “Il
calcio può essere inferno e paradiso – racconta
il tecnico del Varese Sannino – la squadra
ha lo stesso carattere dell'allenatore.
Sono davvero orgoglioso di questi ragazzi.
È tutto scritto ed è importante avere mosso
la classifica, anche perché credo che a questo
punto della stagione qualcuno cominci a
sentire la fatica più del solito e la testa non
è più così libera”

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