Quattro giorni dopo la delusione playoff il Varese aveva già le idee chiare: persa la A, perso l’allenatore Maran, si riparte da Castori. Una decisione immediata, con in testa ancora il sogno della massima categoria ma, allo stesso tempo, una decisione presa con convinzione e carica di motivazioni per Montemurro e Milanese.
Andiamo a trovare Castori, quasi pronto per un allenamento, a pochi giorni dalla prima di campionato; già, la prima, proprio contro il “suo” Ascoli…
“Prima o poi dobbiamo giocare contro tutti -ci confessa con un sorriso beffardo il mister biancorosso-. Posso dire che sicuramente non sarà una partita facile. L’Ascoli è una squadra molto solida, ben costruita e con un gruppo compatto, che ha fatto della sofferenza virtù per diventare forte. Sanno lottare e, soprattutto, reagire nel momento della difficoltà. Chiudo dicendoti che fuori casa sono più difficili da affrontare perché hanno uno stile di gioco che esalta ancora di più i loro punti di forza”.
Come stai preparando il Varese per questo primo impegno e, più in generale, per tutta la stagione. Una stagione che sembra non finire mai.
“Come sempre con il massimo impegno e la solita attenzione. Come hai anticipato tu il campionato di serie B è lunghissimo e fino alla fine i giochi non sono mai fatti. Per questo è importante riuscire ad essere lucidi e pronti nella fase finale. Ovviamente è importantissimo partire con il piede giusto”.
Sempre in chiave campionato, quali saranno i punti di forza del Varese?
“L’entusiasmo, la determinazione, la cattiveria agonistica e la voglia di fare bene. Sono tutte qualità che la mia squadra deve avere, faccio di tutto per cercare di far emergere da ognuno dei miei ragazzi questi atteggiamenti. Dentro di me sento una carica e un entusiasmo che voglio trasmetter loro; il pubblico del F. Ossola deve essere orgoglioso di venire allo stadio a vederci giocare e noi non dobbiamo deluderli mai”.
Come vedi la serie B 2012-2013?
“Sicuramente un campionato più livellato rispetto agli scorsi anni. Ci sono due squadre su tutte, Verona e Cesena, che si sono attrezzate per fare molto bene. Poi vedo in prima fascia anche le solite Padova e Sassuolo che ormai da diverse stagioni puntano in alto. Non trascurerei lo Spezia e, come squadra rivelazione, ci metterei la Juve Stabia. Hanno una grande squadra che è frutto di un lavoro programmato nel tempo, non dimentichiamo che la scorsa stagione, senza la forte penalizzazione, i campani si sarebbero giocati i playoff fino alla fine”.
Che campionato ti aspetti da questo Varese?
“Non parlo di giocatori ne tantomeno di modulo, ti parlo di quello che ti ho detto qualche minuto fa: se riusciremo ad avere tutte quelle caratteristiche potremo andare veramente lontano. Mi piace affrontare le situazioni seguendo questa massima: ‘la differenza tra una cosa impossibile e una cosa possibile sta nella determinazione di chi la insegue’. La nostra determinazione, mista alla qualità che non ci manca, ci potranno portare a raggiungere obiettivi importanti”.
Ripetersi è difficile e per fare meglio esiste solo un risultato…
“Non precludo mai nessun obiettivo alle mie squadre, l’importante è che si riesca a seguire quanto abbiamo detto in precedenza. Ovviamente, se dobbiamo parlare di risultati, mantenere la categoria è il primo step da raggiungere. Ma noi giocheremo sempre per divertirci e divertire… quando si perde non si diverte nessuno”.
Capitolo mercato, ti aspetti ancora qualcosa per definire la rosa?
“Un difensore ed un centrocampista sono da sempre nei nostri piani. Chi di dovere sta lavorando bene per fare in modo che arrivino e con le caratteristiche che fanno per noi. Manca ancora un po’ al 31 agosto”.
Vorrei chiudere con una nota: in carriera hai conquistato sette promozioni, in realtà sono otto? Vero?
“Se ti riferisci alla promozione ottenuta con il San Patrignano hai perfettamente ragione. Ho allenato quei ragazzi per quattro anni, un’esperienza di vita che non ha eguali. Però, caro Michele, ora devo andare che inizia l’allenamento, se vuoi di questo ne parliamo la prossima volta anche perché ho molto da raccontare e da condividere”.
Condivideremo mister, condivideremo…

Michele Marocco