E meno male che, ripartendo praticamente da zero, doveva essere una stagione di transizione.
La Sportiva Gavirate, invece, girata la boa del primo mese di campionato, si riscopre ottima protagonista importante nel campionato di serie D con un bilancio 3 vinte, 1 persa più che lusinghiero.
“Un dato numerico inatteso perché – spiega Alessandro Realini, coach della Pallacanestro Gavirate -, dopo i playoff disputati lo scorso anno, e dopo aver rinunciato, in estate, a a giocatori importanti, ognuno di noi pensava, realisticamente, ad un torneo all’insegna di un previsto ridimensionamento”.
Così, probabilmente, trovarsi dopo quattro turni di campionato con una percentuale del 75% tra vinte e perse rappresenta una sorpresa piacevolissima per tutto l’ambiente lacuale. Insomma: tutto grasso che cola per la dinamica società del presidente Guglielmo Orlandi. “La squadra, molto rinnovata con gli innesti di Nicolò Conti, Jack Riva, Simone Gandolfi, Luca Bottazzi ha rapidamente trovato gli equilibri giusti sul parquet e – continua il tecnico biancoverde -, può giustamente pensare in termini positivi e inseguire l’altro obiettivo della stagione: provare ad inserire e continuare a verificare i giovani del nostro vivaio. Intanto, coltiviamo anche la speranza di poter dare, prima o poi, lo spazio ad un giocatore super come Andrea Colombo, playmaker classe 1982, che alle spalle ha tantissime annate a livelli più elevati tra serie B2 con la Robur et Fides e in C1 a Gazzada. Andrea, giocatore che ha le qualità adatte per garantirci il salto di qualità, per problemi di lavoro è spesso all’estero e solo saltuariamente si allena con noi. Così, non potendo garantire una presenza costante preferisce mantenersi ai margini della squadra ma, forse, in chiave futura le cose potrebbero cambiare.
Intanto, grazie alla spinta offensiva prodotta dalla coppia Gandolfi-Paladini, abbonata al ventello, alle incursioni di Riva e Xotta, Gavirate viaggia serena, preparandosi alla trasferta in programma questa sera contro il fanalino di coda Marnate, ancora a quota zero.

Massimo Turconi