Difficile resistere al richiamo sportivo e agonistico di una passione innata e presente nelle vene in maniera del tutto naturale. E in questi casi è impossibile ignorarlo, qualunque sia la condizione.
Carlo Marinello, fondatore insieme ad Antonio Bazzi, Alessio Crema, Paolo Tiziano e Giorgio Pedraccini della Pallacanestro Handicap Sport Varese, non si è fatto trovare impreparato quando lo scorso anno, dopo tre anni di inattività, c’è stata la possibilità di ricreare la squadra di Pallacanestro Varese in carrozzina. E con la volontà che caratterizza i forti, ha dato vita ad una squadra che è arrivata terza nella passata Serie B. Una gran vittoria.
“Peccato non aver raggiunto la promozione in A2 -ha affermato Marinello- Abbiamo pagato l’inesperienza, anche perché la squadra era nuova e questo ci ha fatto perdere diverse partite in malo modo. Però che soddisfazione… Ora siamo consci della nostra forza e la prossima stagione avremo molte più certezze”.
Si riparte subito settimana prossima.
“Esatto, il campionato comincerà a gennaio, ma noi iniziamo fin da subito la preparazione. La nostra squadra ha un’età media abbastanza alta, e lo scorso anno abbiamo integrato tre giovani, Pedron, Della Porta e Castorino, ai quali, già da martedì prossimo, infonderemo le prime nozioni di uno sport che può regalare loro delle belle soddisfazioni. Dal prossimo ottobre, invece, sarà il turno del gruppo storico che l’annata scorsa ha ben impressionato in Serie B”.
E’ il periodo delle Paralimpiadi, che sensazione si prova a vedere il livello internazionale che ha raggiunto il basket in carrozzina?
“E’ bellissimo. Rispetto a quando avevo cominciato io anni fa ci sono stati dei netti miglioramenti anche solo a livello di strumenti e strutture. Ad esempio ora le carrozzine sono molto più leggere ed è molto più facile riuscire a fare ciò che amiamo di più. Tornando alle Paralimpiadi, sto collaborando con SKY nel commento tecnico durante la diretta delle partite e ho avuto la possibilità di vedere quei campioni che con la palla a spicchi tra le mani fanno di quei numeri da far invidia ai più famosi giocatori sulle due gambe. La cosa più bella, però, è notare l’entusiasmo che aleggia intorno a questa splendida manifestazione che, anno dopo anno, diventa sempre più importante”.
L’occasione ideale per tifare il “nostro” Nicola Damiano.
“Nostro di nascita e di scuola, ma canturino di squadra -afferma sorridendo Marinello- E’ una bella soddisfazione vederlo a quei livelli. Lui aveva cominciato con noi, e poi visto il suo valore è stato notato dalla squadra di Cantù, che sotto questo punto di vista, anche grazie alle grandi possibilità economiche di cui dispone la piazza, è una squadra molto forte. Il giusto compenso di un valore assoluto come quello di Nicola. La sua giovane età, inoltre, in contrasto con l’alta età media del team azzurro rispetto alle altre Nazionali, lo fa diventare una sorpresa per il presente ma, soprattutto, una certezza per il futuro”.
Marco Gandini