CECCO: caro Beppe, mi pare che argomenti ce ne siano in quantità questa volta, non ti pare?
BEPPE: scusa ma vorrei prima di tutto rendere qualche omaggio, perché siamo passati da un periodo di “malattie” con i casi di Pettinari a livello locale e di Muamba a livello internazionale, così diversi ma così simili da un punto di vista pratico (entrambi non giocheranno per un po'), alle morti. E, ricordando quelle di Francesco Mancini e di Giorgio Chinaglia che hanno toccato tutti quelli che amano il calcio, se mi permetti vorrei ricordare Sauro Bufalini, uno che per i tifosi della Pallacanestro Varese che hanno ormai i capelli bianchi ha rappresentato qualcosa di importante.
CECCO: l'hai conosciuto?
BEPPE: no, perché ero solo un ragazzino quando lui giocava nell'Ignis, però l'ho visto in azione. E se ti ricordo che ha vinto uno scudetto, una Coppa delle Coppe e una Coppa Intercontinentale, ti dico anche che è stato un giocatore importante. Credo uno dei giocatori che hanno impersonato l'evoluzione del gioco, il passaggio all'ala alta che forse prima non c'era e che poi è stata rappresentata al meglio da Ivan Bisson, tanto per citare un altro giocatore che a Varese abbiamo conosciuto benissimo. E comunque uno che, come Sauro Bufalini, ha giocato per sette anni a Varese merita di essere ricordato degnamente e affettuosamente.
CECCO: temo che ci si dovrà rassegnare agli addii…
BEPPE: scusa se saluto cordialmente i gemelli…
CECCO: voglio dire che è inevitabile che debba calare il sipario su tanti attori degli anni Cinquanta e Sessanta, gente alla quale chi ha la tua età è naturalmente affezionata. E' una questione anagrafica, o no?
BEPPE: non c'è dubbio, è qualcosa che non riguarda solo gli sportivi ma chiunque abbia avuto un ruolo pubblico o abbia dato qualcosa alla platea umana (ti piace?), sia essa composta di tifosi, di cinefili, di appassionati di pittura, di teatro, di politica e quant'altro. Ma noto che a volte rischiamo di scivolare nella filosofia…
CECCO: beh, a me non spiace fermarmi a riflettere, almeno qualche volta…
BEPPE: se la pensasse così anche chi è deputato a pensare in ogni momento della giornata e non ci riesce proprio, neppure per pochi minuti…
CECCO: veniamo alle nostre cosucce più… terrene. Come la mettiamo con il Varese che ogni tanto “stecca”?
BEPPE: beh, il Varese “stecca” ogni tanto, ma proprio ogni tanto tanto… Dai, se qualcuno si lamenta di questa squadra non merita considerazione.
CECCO: anche se perdere è sempre un dispiacere…
BEPPE: ma è naturale! Naturalmente mi è molto spiaciuto vedere il Varese cedere le armi a Castellammare di Stabia ma se mi fermo a riflettere (ci risiamo…) devo anche dire che l'anno scorso e quest'anno abbiamo assistito a dei miracoli. E, mi ripeto perché non è certo la prima volta che te lo dico, la cosa fondamentale è che anche nel prossimo campionato il Varese giocherà in serie B. Per la terza volta consecutiva.
CECCO: presentatemi qualcuno che sei o sette anni fa lo avrebbe previsto…
BEPPE: appunto. Poi è naturale che l'appetito venga mangiando e che la possibilità di arrivare in serie A sfagioli a tutti quanti. Ma bisogna anche dire che il Varese è oggettivamente meno forte di cinque o sei squadre di questo campionato: Torino, Sampdoria, Padova, Sassuolo, Pescara, Brescia, magari anche Verona. Questa, almeno, è la mia personalissima classifica in base al potenziale. E quando parlo di potenziale, metto anche il fattore ambientale: quanto pesa, ad esempio, quello della Sampdoria?
CECCO: potrei essere d'accordo ma secondo me hai penalizzato un po' il Pescara…
BEPPE: il Pescara ha qualche giocatore veramente super ma ha anche qualche falla legata un po' al tipo di gioco di Zeman e un po' al fatto che non tutti i giocatori sono fortissimi. Immobile, Insigne e Sansovini sono super, Verratti lo prenderei non domani mattina ma questa sera. Però gli altri, tutti bravi giocatori, mi sembrano “normali”.
CECCO: quindi è il modulo che fa la differenza…
BEPPE: penso faccia la differenza perché ha i giocatori giusti per interpretarlo. In particolare gli attaccanti che in questo contesto sono decisivi. Il Pescara ha segnato una quantità enorme di gol, mi pare 65, quindi vuol dire due a partita. Significa che ha creato almeno quattro o cinque occasioni a partita e che i suoi giocatori le hanno sapute sfruttare.
CECCO: andiamo con il basket: sai che domenica scorsa ho visto, diciamo per circa mezza partita, una bella Cimberio?
BEPPE: sai che sono d'accordo? Goss ha dato il “la” quando è entrato, Stipcevic è stato ancora grande (mi sorprende che giochi a Varese, meriterebbe abbondantemente una squadra di Eurolega ma anche questo è un discorso che mi pare abbiamo già fatto), Talts ha sfoderato una gran bella prova.
CECCO: peccato che
BEPPE: chi ha giocato lo sa e lo sa anche chi si è limitato ad assistere da tifoso alle partite, in qualsiasi sport, di squadra o individuale. Quando sei in vantaggio, tendi a rilassarti. Poi dipende dalla “intensità” di questo rilassamento, dalla forza dell'avversario e dalla sua volontà di reazione. A volte ci si salva, a volte no.
CECCO: addio playoff…
BEPPE: già, addio playoff. Ma per fortuna tutto è bene ciò che finisce bene. E domenica è finita bene.
CECCO: bravo Sacchetti. Sarà lui il dopo Recalcati?
BEPPE: mah, ho letto un'intervista a Meo prima della partita di domenica e mi è apparsa un po' “criptica”. Ma nel momento in cui Sacchetti dice che per andarsene da Sassari dovrebbe esserci una “proposta indecente”, allora vuol dire che la cosa è comunque possibile.
CECCO: e che magari ne ha già parlato?
BEPPE: questo non potrei dirlo, anche se non lo escludo. Certo, dimmi che non sarebbe corretto, a campionato in corso, ma Vescovi e Ferraiuolo sono stati compagni di squadra di Sacchetti, credo ci sia tra loro quella confidenza che giustificherebbe una telefonata o magari anche un colloquio a quattr'occhi, visto che qualche volta Sacchetti torna a casa, a Varese…
CECCO: la dai per fatta?
BEPPE: no. Ma dico che ci potrebbero essere ottime probabilità. E aggiungo anche che il tempo è scaduto e che è ora di salutarci.
CECCO: sapevo che sarebbe arrivato questo momento e sono preparato… Alla prossima?
BEPPE: si capisce, alla prossima!
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