Entrambi a credito con la fortuna, il Bosto Basket e Matteo Miglio, si sono giustamente ritrovati per ripartire, ancora dalla serie C2, e dimostrare che la retrocessione dello scorso campionato è stata qualcosa di imprevisto, imprevedibile e frutto di mille e più eventi sfortunati.
“Un ripescaggio che abbiamo richiesto con tutte le nostre forze e meritavamo al di là di ogni ragionevole dubbio – dice Matteo Miglio, riconfermatissimo coach in quel di Bosto -. L’amarissima retrocessione del giugno scorso è stata infatti provocata solo dalla lunga serie di infortuni che ha colpito buona parte dei miei ragazzi. Con queste premesse ognuno di noi – in società, staff tecnico, giocatori -, sarà al nastro di partenza con motivazioni fortissime e desideroso di rispedire al mittente l’ingiustizia subita lo scorso campionato”.
Parole sagge e significative quelle di Miglio, 45 anni, uno dei tanti tecnici di valore prodotto dalla scuola-Pallacanestro Varese negli anni a cavallo tra ’80 e ’90. Matteo, dopo una lunga fruttuosa carriera da professionista spesa tra Verbania e Loano, per ragioni personali è tornato a casa e dopo un’esperienza nel basket femminile, ha ripreso ad allenare i maschi a Bosto e a Lugano, come coach di una formazione Under 16.
“Bosto è, come sempre, come da tradizione, un club caratterizzato da grande entusiasmo ed eccellente organizzazione. Qui si lavora molto bene e tutti noi, io per primo, sentiamo il dovere di fare bene, anche per ripagare le attenzioni che quotidianamente riceviamo. Detto questo, segnalo che in sede di mercato estivo abbiamo ribaltato la squadra portando a Bosto giocatori più esperti e in grado trasmettere maggior equilibrio. I tanti arrivi, Senesi, Binda, Santinon, Alberti, Campiotti, affiancheranno i confermati Zanatta, Ivone, Leoni, Missoni e Barbieri, accomunati da una certezza: se, tutti insieme, riusciremo a produrre i miglioramenti visti nel 2011-2012, saremo destinati a fare buone cose”.
Che significa, parlando di classifica, “buone cose”? “Credo che gli addetti ai lavori, esattamente come dodici mesi fa, ci assegneranno l’ultima fascia, quella che spetta alle squadre che dovranno lottare per conquistare la salvezza. Però, in cuor nostro, nonostante un budget tirato all’osso, di gran lunga il più “povero” della categoria, sappiamo di poter puntare a qualcosa di più e di meglio. Soprattutto se – conclude fiducioso Miglio -, la sfortuna si terrà lontano dall’impianto di Valle Olona”.
Massimo Turconi