Nel via vai delle diecimila persone che hanno assistito alle finali degli europei di canottaggio di ieri, presenza immancabile in tribuna è stata quella di Corrado Regalbuto, canottiere classe ’88 varesino che sta facendo le fortune della sua società attuale, il Cus Pavia, e della Nazionale italiana.
Manifestazione importante nella “tua” città. Non potevi mancare.
“E come mai avrei potuto? Da varesino, da tifoso, da appassionato e da atleta non potevo di certo mancare. Ho ricordi splendidi legati al mio territorio dove, praticamente, mi sono formato. Vedere l’entusiasmo delle persone nei confronti di questi europei è un qualcosa di splendido. Poi l’organizzazione a mio parere è impeccabile, davvero fantastica”.
La vita universitaria ti ha portato a trasferirti a Pavia, dove non hai abbandonato la tua passione. Varese però è sempre nel cuore.
“E’ la mia città e il territorio che mi ha cresciuto sia come atleta che come persona. Qui ho splendide amicizie che coltivo fin da quando sono bambino. Inoltre sono socio della Canottieri Varese, con la quale ho un grande rapporto di collaborazione proficua. Ogni volta che torno qua, il presidente Mauro Morello mi mette a disposizione le strutture per proseguire con gli allenamenti e non perdere il ritmo”.
La tua forma al momento è ottima. Vieni dai Mondiali universitari a Kazan dove hai ottenuto un secondo posto preziosissimo.
“Si, sono molto soddisfatto di questo risultato ottenuto nel quattro senza pesi leggeri. Abbiamo lavorato tanto per poter tornare dalla Russia con una medaglia e ce l’abbiamo fatta. Siamo arrivati dietro alla Francia ma davanti ai russi padroni di casa. Ora mi sto preparando per le Universiadi il prossimo anno. Sono carico”.
L’obiettivo personale invece?
“Il sogno, ovviamente, si chiama Olimpiade di Rio 2016. Lavoro per poterla raggiungere”.
Marco Gandini