“Assolto con formula piena”. Questo il verdetto del Tribunale Nazionale del CONI in merito alla posizione di Fabrizio Macchi sospeso dalla Federciclismo alla vigilia della Paralimpiadi di Londra per l’accusa formulatagli dalla Procura Antidoping di “aver frequentato dal 2007 al 2010 il dott. Michele Ferrari”.
“In queste settimane ho digerito di tutto –sono state le prime parole del corridore varesino all’uscita dal Tribunale– Mi è stato tolto il sogno della quarta Paralimpiade. Qualcuno ha riso, altri sono improvvisamente scomparsi, altri ancora hanno detto e scritto spropositi. Adesso tocca a me divertirmi! Nella mia vita ho superato ben altro ma questa cosa è stata pesante quanto ingiusta. Ho pagato caro il mio caratteraccio? Il mio carattere mi ha permesso di superare tutte le prove che la vita mi ha riservato. Volevo vincere a Londra, ho corso e vinto a Roma. Grazie a chi anche questa volta è rimasto al mio fianco. Ora voglio godermi una serena serata con mia moglie e i miei figli. E domani, come sempre, in sella e via, con la testa e la gamba più leggere. Io non mi fermo”.

R.B.