Sarà, a Cislago, una stagione di lavori in economia. Con la speranza di arrivare presto e bene al tetto. Una “copertura” che, in casa giallo viola, ha il significato di una parola di otto lettere: salvezza.
“La crisi economica che inevitabilmente sta picchiando forte anche sulle società sportive non ci ha risparmiato – dice Giampaolo Lietti (nella foto a lato), general manager del Basket Cistellum -. Così, complice la perdita del main-sponsor, anche noi siamo stati costretti a rivedere i nostri conti e, di conseguenza, ad allestire un gruppo con costi tirati all’osso. Per questa ragione abbiamo pensato soprattutto a mettere insieme un nucleo di giocatori affidabili che, nelle prime sei-sette posizioni, sia in grado di centrare l’obiettivo stagione che, per forza di cose, non può essere che la salvezza”.
Eppure, nomi alla mano, il quintetto con Pedemonte, Cassano, Novicik, Cattaneo e Casotto è di alto livello.
“Se è per questo anche i primi due cambi, Meraviglia e Benzoni, offrono abbondanti sicurezze. Tuttavia, pur consapevoli della nostra forza, vogliamo volare bassi e tenere bassa l’asticella perché la qualità del prossimo torneo sarà, se possibile, ancora più elevata e per arrivare in fondo sani e salvi avremo bisogno anche di un pizzico di fortuna che, tradotto in parole povere, significherà poter contare su un elemento indispensabile: la salute dei giocatori. Siamo infatti reduci dalla disgraziata stagione scorsa durante la quale quasi tutti i ragazzi hanno accusato problemi fisici. Quindi speriamo, anzi, facciamo i debiti scongiuri che tutto ciò non abbia a ripetersi perché con un roster che, per ora, è contato non possiamo permetterci defezioni di sorta”.
Come mai ha sottolineato con forza il “per ora”?
“Perché vorremmo provare ad allungare il roster con un altro giocatore senior, ma in questo non ci sono né danari né, in verità, giocatori davvero appetibili che valgano un eventuale sacrificio. Pertanto, inizieremo con questo organico, ma pronti a muoverci se si dovesse presentare la grande occasione o, Dio non voglia, se la “sfiga” dovessi farsi strada…”.
Massimo Turconi