In una squadra di calcio, ma un po' dappertutto, le luci della ribalta sono spesso per coloro che fanno gol, per chi va in campo e dell'allenatore. Ma c'è anche chi lavora parecchio e fa lavorare parecchio, portando il Varese ad ottimi risultati. Stiamo parlando di Giorgio Panzarasa, preparatore atletico dei biancorossi, da molte stagioni “Prof.” della prima squadra. 

Sabato il Varese sarà di scena allo stadio “Menti” di Castellammare di Stabia che ha il terreno di gioco in sintetico e Panzarasa ci spiega le insidie nelle quali i giocatori biancorossi potrebbero incappare.
“Diciamo che noi siamo abituati a lavorare su certi tipi di superfici: ci siamo allenati parecchio sia al Bosto che ha Gavirate, quindi non partiamo proprio da zero”.

E la scelta di allenarsi questa settimana su un prato naturale?
“Proprio per quello, perché abbiamo già svolto abbastanza lavoro su superfici sintetiche, quindi questa partita la stiamo preparando un un prato naturale, molto meno dannoso per tutti i nostri ragazzi, soprattutto coloro che hanno qualche acciacco muscolare”. 

E' il sintetico che provoca infortuni?
“No, diciamo che più un terreno più morbido, più è dissipatore di energia, mentre sui sintetici, specialmente quelli di vecchia generazione, si rischia maggiormente”.

Nell'eventualità che anche a Masnago venga messo il sintetico, come cambia, se cambia, la preparazione atletica?
“I lavori da fare sostanzialmente sono gli stessi, ma occorre stare più attenti, soprattutto per quello che riguarda gli esercizi sui balzi”.

Dunque, al “Menti” ci saranno particolari insidie?
“A Castellammare troveremo un sintetico di vecchia generazione, cambierà la velocità del rimbalzo della palla e, date le temperature che abbiamo anche qui in questi giorni, sarà un vero forno”. 

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