La vita da cheerleader non è rose e fiori come nei classici film americani; è fatica, allenamento e duro lavoro, in un gruppo che prima di tutto deve essere affiatato, perché senza il clima disteso e amichevole non ci sono delle solide basi per lavorare bene.
Lo sa bene Giulia Lacetera che ha fatto del cheerleading la propria passione; nata in Russia e residente ad Oltrona, in provincia di Como, Giulia, che nella vita è PR per diversi locali lombardi oltre che attrice per il programma “Le Iene”, ha legato il proprio hobby al gruppo di Cheerleader degli Skorpions di Vedano Olona, ottenendo numerose soddisfazioni personali, tra cui il raggiungimento del palco di “Veline”, dove si è esibita insieme alle sue compagne ottenendo anche i consensi della critica.
Quando potremo vederti in televisione?
“La puntata sarà trasmessa giovedì 2 agosto; purtroppo non ho passato il turno, anche se il giorno dopo sono stata chiamata dagli organizzatori del programma, i quali, complimentandosi con me per l’esibizione, mi hanno chiesto di partecipare alla finale come ripescata; sinceramente, però, devo ancora pensarci se andare o no”.
E come è stata l’esperienza?
“Assolutamente positiva. Nonostante non sia passata, ho avuto l’opportunità di far conoscere a tutti il mondo delle cheerleaders, esibendomi con tutto il mio gruppo e riscuotendo un discreto successo”.
Come è nata questa particolare passione più americana che italiana?
“Quasi per caso. Nonostante non sia di Varese, uscivo regolarmente con i miei amici che sono del posto, e, anche grazie a loro, circa un anno fa ho scoperto questa disciplina che mi ha subito attratta. Mi sono fatta trasportare dalla nuova esperienza, grazie alla quale mi sono tolta molte soddisfazioni”.
Come si diventa cheerleader?Con quali basi bisogna partire?
“Io personalmente venivo dalla danza moderna e la cosa mi ha facilitato abbastanza, anche se in realtà poi sono tutte cose nuove quelle che si imparano. L’unico presupposto per diventare cheerleader, è l’approvazione da parte del gruppo, che è la cosa in assoluto più importante; senza quella non si va da nessuna parte, anche perché si è costretti a convivere due giorni a settimana durante gli allenamenti, addirittura tre o quattro quando si è in procinto di una gara. L’affiatamento è indispensabile”.
Lo scorso 30 giugno il vostro gruppo, come altri italiani, ha partecipato al 17° Campionato Europeo di Cheerleading; era la prima volta in assoluto che delle squadre nostrane partecipassero ad un evento di tale portata. Come è stata l’esperienza?
“Assolutamente positiva, nella categoria “Cheer Mixed”, cheerleading con atleti maschi e femmine, abbiamo ottenuto l’ottavo posto, seconda squadra migliore d’Italia, mentre nella categoria “Group Stunt Mixed”,siamo arrivati dodicesimi. E’ stato un orgoglio per noi aver partecipato a questa manifestazione; abbiamo osservato tutti gli altri gruppi maestri in questa disciplina e abbiamo attinto tanta esperienza grazie alla competizione con Nazioni molto più avanti di noi. Ora, c’è speranza per una rapida crescita”.

Marco Gandini