CECCO: Beppe, parte il Giro d’Italia!
BEPPE: bella cosa, sono contento… Non sto scherzando, sono felice perché il Giro mi riporta con la memoria a quando ero bambino: la televisione in bianco e nero, le telecamere mobili che quando c’era un filo di nebbia non funzionavano, Balmamion che vinse per due volte la corsa rosa senza aggiudicarsi mai una tappa, Merckx messo fuori per doping, Taccone che vinceva e parlava, parlava, parlava sempre…
CECCO: e Ganna in trionfo a Milano, Binda pagato per stare a casa…
BEPPE: beh, nel 1909 non c’ero ancora e neppure nel 1930… Va bene essere vecchi ma non fino a quel punto…
CECCO: solo due corridori della provincia di Varese in gara…
BEPPE: i cicli (possiamo ben dirlo) della storia. Ci sono stati anni in cui la provincia di Varese ha avuto quasi venti professionisti. Adesso i nostri professionisti sono pochi e quelli di una certa caratura sono ancora meno. Anzi, con tutto il rispetto e l’ammirazione per quelli che non citiamo (fare il ciclista è durissimo, credimi), sono soltanto tre: Basso, Garzelli e
Santaromita. Ma la cosa che mi preoccupa è un’altra ancora: Garzelli è del 1973, Basso è del 1977…
CECCO: come dire che sono al tramonto…
BEPPE: eh beh, se non sei a fine carriera a quasi 39 e a quasi 35 anni…
Peccato, perché non si vede alcun rincalzo vincente. Forse Alafaci, comunque tutto da verificare ma che mi pare abbia già ottenuto qualche buon risultato.
CECCO: va beh, gustiamoci ’sto Giro: che mi dici?
BEPPE: c’è chi dice che è un Giro “povero” perché mancano le grandi firme e in parte è anche vero, perché non ci sono Cadel Evans, Andy Schleck, Thomas Voeckler, Samuel Sanchez, oltre a Contador che è squalificato, che saranno tutti in gara al Tour de France. Ma secondo me sarà un Giro equilibratissimo e vedrai che alla fine sarà anche appassionante proprio perché incerto.
CECCO: anche se a basso livello?
BEPPE: nel ciclismo faccio molta fatica a stabilire il livello della
competizione. A me basta che sia una bella corsa e per bella corsa intendo una corsa equilibrata e combattuta. E per me il prossimo Giro lo sarà.
CECCO: una vergogna l’esclusione di Garzelli…
BEPPE: d’accordissimo, una vergogna. E ammetto di non sapere perché la Acqua&Sapone è stata esclusa: penso a cose vecchie, a quando la squadra di Palmiro Masciarelli non aveva firmato un certo codice antidoping. E mi spiace per Garzelli, uno che merita rispetto e che il Giro d’Italia lo ha sempre onorato, al di là della vittoria del 2000.
CECCO: vai col basket…
BEPPE: sono rimasto delusissimo dalla sconfitta di Avellino, anche se, alla fine, la vittoria di Bologna a Siena avrebbe reso inutile un eventuale successo.
CECCO: delusissimo perché?
BEPPE: sei in vantaggio, anche in largo vantaggio, giochi contro una squadra molto malandata, chiaramente sotto organico. E che cosa combini? Molli nel finale quando in teoria gli avversari avrebbero dovuto pagare la fatica, avendo giocato in pratica solo in sei.
CECCO:  e Siena che perde in casa?
BEPPE: a mio parere (e non solo mio), Siena ha perso per garantirsi il primo turno contro Varese.
CECCO: quindi teme Varese meno di Bologna e di Venezia?
BEPPE: direi che le cose sono andate così. Ma nessuno ce lo potrà
confermare. Non mi chiedere se davvero Varese dà una impressione di minore solidità rispetto a Bologna e Venezia, non te lo saprei dire.
CECCO: e Recalcati che fa? Se ne va o rimane?
BEPPE: secondo me alla fine non verrà riconfermato, anche se la cosa mi spiacerebbe perché parliamo di un ottimo tecnico e di una persona veramente per bene. Ma penso che alla Pallacanestro Varese abbiano voglia di cambiare. Magari con questo Vitucci, di cui s’era già parlato anni fa e che sicuramente è un buon allenatore. Anche se non vedo, a nessun livello, il coach che ti fa fare il vero salto di qualità.
CECCO: ma perché non ci sono più i Rubini, i Nikolic, i Peterson, i Bianchini, questi santoni così istrionici?
BEPPE: bisogna mettersi qui con calma e ragionare. E in questo momento non ne ho il tempo nè la voglia…
CECCO: brutto liquidare così le questioni che possono essere interessanti. E il Varese, che fa?
BEPPE: eh, Brescia è un bel passaggio: dopo Brescia qualcosa in più sapremo…
CECCO: sai una cosa? Ci stiamo abituando troppo bene…
BEPPE: di sicuro! E non oso pensare a ciò che accadrà (perché accadrà, è nella storia del calcio, mica me lo invento io…) quando le cose non andranno più così bene. Perché ho questa certezza: nel momento in cui questo trend straordinario finirà con l’esaurirsi, la caduta potrebbe essere molto pesante, forse rovinosa.
CECCO: alla faccia dell’ottimismo da playoff…
BEPPE: non sto mica parlando di cose che accadranno domani mattina, spero avvengano il più tardi possibile. Ma io prefiguro questo scenario. E non chiedermi perché. Ma parto dal presupposto che tutti i cicli hanno un inizio e una fine: al Varese le cose vanno bene, anzi benissimo, da quattro anni, con due promozioni e due campionati di serie B (ripeto, di serie B) ad
altissimo livello. Ci sta che tra uno, due o tre anni il Varese non sia più a questi livelli?
CECCO: e se nel frattempo il Varese si ritrovasse in serie A, magari anche con il contributo delle sentenze del calcio scommesse?
BEPPE: lo scenario sarebbe un po’ diverso ma tutto sarebbe rinviato a dopo la retrocessione dalla serie A…
CECCO: mi spiegherai meglio questa tua teoria…
BEPPE: non oggi, magari la prossima volta. Quanto alle sentenze del calcio scommesse, sono pronto a scommettere che le prime arriveranno magari entro un paio di settimane ma poi ci saranno altri gradi di giudizio. E qui ti voglio sui tempi… Va beh, ne parleremo…
CECCO: ti segnalo che abbiamo già due argomenti in sospeso: uno è quello dei santoni nel basket, l’altro questo delle sentenze del calcio scommesse, a quanto pare una branca del futuro del Varese.
BEPPE: promessa, li tratteremo. Però alla prossima…
CECCO: allora alla prossima?
BEPPE: per forza, alla prossima!