CECCO: sai una cosa, caro il mio Beppe?
BEPPE: forse ne so un paio o tre… Ma non di più.
CECCO: tu scherzi sempre… Va beh, ti stavo dicendo che la fine dell’ora legale e il ritorno all’ora solare mi azzerano, mi intristiscono, mi danno un terribile fastidio.
BEPPE: bisogna accettare il ritorno dell’autunno e dell’inverno, con la certezza che poi torneranno la primavera e l’estate. Così come bisogna accettare la vecchiaia perchè preludio alla vita eterna, se sei credente. Altrimenti all’eterno riposo. Amen.
CECCO: non volevo arrivare a tanto… Allora possiamo dire che bisogna accettare la sconfitta in quanto preludio di successive vittorie?
BEPPE: non è mica detto. Da che mondo è mondo, all’inverno è seguìta la primavera e si può ritenere con ragionevole certezza che anche nel 2013 accadrà la stessa cosa e che a marzo tornerà l’ora legale, per tua somma gioia. E, visto che si continua a morire, si può ipotizzare che qualcosa dopo accada; o non accada. Ma non è affatto detto che a una sconfitta, o a più sconfitte, segua una vittoria o seguano più vittorie. Chi l’ha detto che deve andare così?
CECCO: nessuno, in effetti…
BEPPE: lo vedi?
CECCO: dunque non è detto che il Varese ritorni a vincere…
BEPPE: ahimè, non è detto che il Varese ritorni a vincere…
CECCO: e non è detto neppure che la Cimberio continui a vincere…
BEPPE: non è detto neppure che la Cimberio continui a vincere…
CECCO: è brutto non avere certezze…
BEPPE: beh, se ci pensi, moltissimo è basato sulla mancanza di certezze. Pensa se fosse il contrario: chi andrebbe a una partita sapendo già che una squadra vincerà e l’altra perderà? Ma, scusa, come ci siamo avventurati in questo discorso con così poco senso?
CECCO: a me pare che sia stato tu a portarmici.
BEPPE: a me pare di esserci arrivato partendo dall’ora legale che tu avevi evocato.
CECCO: va beh, veniamo al sodo, cioè al Varese che se non vince sabato contro il Padova davvero non vince più…
BEPPE: è una situazione difficile, nel senso che è difficile uscirne.
CECCO: nessuno in società muove appunti all’allenatore ma nel momento in cui il direttore sportivo Milanese dice che bisogna ritornare al Varese dal vecchio spirito, io leggo una critica neppure tanto velata a chi guida la squadra.
BEPPE: sono d’accordo con te. Se si dice che la squadra non gioca con lo spirito che invece le deve appartenere, significa che l’allenatore non le ha saputo infondere questo spirito.
CECCO: siamo di fronte a due posizioni un po’ inconciliabili: Castori dice che si trova a un punto dai playoff, chi lo contesta osserva che il Varese ha conquistato solo 5 punti nelle ultime 8 partite, una media da retrocessione sicura…
BEPPE: sul piano aritmetico può avere ragione Castori ma poichè l’aritmetica conta sì ma solo in un certo modo, dico che in questa situazione hanno più ragione i detrattori.
CECCO: ma che cosa significa poi questo “spirito Varese” di cui parla Mauro Milanese?
BEPPE: beh, direi che è quel modo di giocare tutto grinta, corsa e aggressività che ha fatto un po’ la fortuna di Sannino e di Maran, che secondo me aveva una squadra ancora più forte di quella dell’anno prima (ne abbiamo già parlato in diverse occasioni). Il Varese era una bella squadra sia con Sannino che con Maran ma aveva il valore aggiunto di quel modo di giocare che le ha fatto compiere un vero salto di qualità e l’ha messa davanti ad avversari che erano più qualificati sul piano tecnico ma che in campo sono stati messi sotto.
CECCO: e quest’anno?
BEPPE: secondo me, la squadra è meno qualitativa anche rispetto a quella di Sannino di due anni fa e per di più non gioca assolutamente sul piano caratteriale come quella squadra, pur avendone più bisogno per riuscire a limitare i danni o per emergere. Diciamo la verità, adesso il Varese sembra una delle tante squadre di questo campionato, mentre negli ultimi quattro anni ti rendevi conto che gli avversari li “divorava” proprio sul piano della grinta, che era sempre spianata. O quasi sempre, perchè qualche partita l’hanno persa pure il Varese di Sannino e quello di Maran… Però si capiva immediatamente che quel Varese là partiva con il vantaggio di una forza caratteriale superiore.
CECCO: si può rimediare?
BEPPE: bisogna vedere che cosa significa rimediare. Secondo me, il trend è questo e non sarà facile da modificare. No, non dico che si continuerà a non vincere, sabato con il Padova potrebbe già essere la volta buona per invertire la tendenza; però non vedo la possibilità che Castori arrivi un giorno al campo, tiri fuori la bacchetta magica o più semplicemente reciti una formuletta magica e il Varese si metta a giocare come quello di Sannino e di Maran. Per me non esiste.
CECCO: e allora?
BEPPE: e allora si vivacchia, sperando di vincere qualche partita, di restare nella metà alta della classifica, nella colonna di sinistra, come amava dire Stefano Capozucca…
CECCO: che mi dici di Ebagua?
BEPPE: chi è causa del suo mal… A me Giulione piace un sacco ma a volte è troppo impulsivo. E paga.
CECCO: a proposito di Capozucca, il presidente Preziosi lo ha praticamente licenziato…
BEPPE: Capozucca ha resistito otto anni con Preziosi, che non sarà Zamparini ma… ci manca poco. Ha stabilito un record mondiale, oltre ogni aspettativa: complimenti! Ma, al di là del fatto che percepirà lo stipendio sino alla fine della stagione, uno come lui non fatica di sicuro a trovare un bel posto.
CECCO: Beppe, ma che Cimberio è questa?
BEPPE: godi finchè puoi…
CECCO: oggi sei davvero in vena di filosofeggiare…
BEPPE: ma no, hai visto anche la Juventus, prima o poi ti capita. E ha detto benissimo qualche tempo fa Vitucci: “Siamo imbattuti, non imbattibili”. Lunga vita ai saggi… Piuttosto, hai visto qual è la differenza tra la grande squadra e quella che aspira a diventarlo? Sassari si è presentata in campo contro Brindisi con l’alterigia del nobile che ha acquistato il suo titolo e ha pagato amaramente dazio. Varese deve continuare a giocare con la mentalità da sfidante, questa è la sua carta vincente.
CECCO: e a fare canestro…
BEPPE: a Caserta ha vinto segnando 73 punti… Anche questo è un bel segnale: la Cimberio sa vincere in diversi modi. E adesso…
CECCO: siamo fuori tempo massimo: alla prossima?
BEPPE: è sicuro, alla prossima!

Cecco&Beppe