I campionati dilettantistici, ormai, sono volti al termine. Domenica è andato in scena l’ultimo atto del torneo di Eccellenza, con la sconfitta della Sommese contro la Real Vicenza che è costata alla squadra varesina la promozione in Serie D.
I vicentini sono apparsi di un livello nettamente superiore rispetto alla squadra di Spilli: merito di un budget decisamente superiore a disposizione nel momento di costruire la squadra e merito, anche, di una regola sui giovani che favorisce tutte le altre squadre delle altre regioni rispetto alle lombarde. Perché? Perché qui in Lombardia vige l’obbligo di schierare ben quattro “fuoriquota” titolari e per tutto l’arco dei novanta minuti. In Veneto, così come nella maggior parte d’Italia, i giovani da schierare sono solamente due.
Questo, è lapalissiano, favorisce i nostri avversari ai playoff nazionali: è capitato lo scorso anno al Verbano e quest’anno, appunto, alla Sommese. Già, perché in caso di spareggi nazionali, la regola si accomuna ovunque e quindi sono solamente due i fuoriquota da schierare. Ciò non solo sfavorisce le formazioni, ma anche i giovani stessi che si ritrovano a passare dagli Allievi alla prima squadra, magari contro gente che ha vent’anni in più.
Questa regola, in secondo luogo, penalizza tutti quei giocatori “di categoria” che sono costretti a scendere in campionati di livello inferiore per trovare spazio, visto che per parecchi di loro non c’è spazio in formazioni di Eccellenza e Promozione, con il loro posto “occupato” dai giovani.

Marco Spilli, tecnico della Sommese, ha sottolineato questo aspetto al termine della gara persa domenica contro la Real Vicenza: “Ritengo che le formazioni lombarde siano nettamente penalizzate: loro hanno una rosa di tutto rispetto, con cambi validissimi e di assoluto valore, proprio perché con soli due giovani da schierare non sono costretti a portarsi i “bambini” in panchina, come riserve. Non è accettabile che, arrivati sino a qui, siamo costretti ad avere queste disparità. O una squadra paga i cosiddetti “vecchi” per tutto l’anno per lasciarli in panchina e schierarli solo in caso raggiunga le finali nazionali, o ci si deve adeguare…”.
Amaro, ma comprensibilissimo sfogo, che è condiviso anche da parecchie altre società, al quale arriva la risposta del vicepresidente del Comitato Regionale Lombardo Tino Cornaggia: “Purtroppo questa regola esiste da sempre. Come Lombardia ci siamo dovuti equiparare alle regole dettate da Roma che ha imposto l’obbligo di schierare due giovani (in questa stagione un ’93 e un ’94, ndr) e poi il 70% delle società della nostra regione ha votato l’aggiunta di altri due fuoriquota. Il patto siglato ha valenza triennale e scadrà nella prossima stagione”.
Condivide però l’analisi di Spilli? “Mi spiace che si arrivi sempre a fine anno per scoprire questi problemi, ripeto, è una regola che è stata votata e approvata dalle società. Sono dispiaciuto che la Sommese non ce l’abbia fatta domenica, ma auguro a loro, qualora presentassero domanda, di essere ripescati in Serie D”.
Questo è quanto, chissà che dall’anno prossimo le cose cambino.

Federica Lancini
foto tratta da www.sommesecalcio.com