Alessandro Covi, portacolori della Scuola Ciclismo Cadrezzate, domenica primo luglio ha conquistato la maglia tricolore su strada nella categoria Esordienti, tagliando per primo il traguardo del Campionato Italiano organizzato a Pieve di Soligo, dopo aver affrontato da vero protagonista l’intera corsa.
Ecco le sensazioni prima del via, la preparazione, la corsa, il podio e le emozioni raccontate dal nuovo campione italiano, mentre fissa ancora incredulo la sua maglia tricolore: “Sono partito da casa, convinto di poter affrontare la corsa tra i favoriti, ero molto carico; una volta giunti sul posto, ed esaminato il percorso, abbiamo studiato una strategia che mi piaceva molto, visto che mi considero un finisseur: l’idea era quella di controllare come si sarebbe svolta la gara, ed in caso di gruppo compatto, avrei provato lo scatto a due chilometri dal traguardo”.
“La mattina – prosegue – sono arrivato al via tenendo bene a mente tutti i preziosi consigli che avevo ricevuto, ed ho corso stando molto attento: per i primi giri, ho deciso di stare nella pancia del gruppo, così ho potuto studiare gli avversari, senza spendere troppe energie, poi verso la fine mi sono portato avanti ed ho provato l’allungo; dietro di me, si sono mossi in pochi, l’effetto sorpresa aveva funzionato molto bene, o forse, gli altri hanno pensato che la nostra non fosse una fuga importante”.
E la gara? “Siamo rimasti in otto davanti – racconta -, ed abbiamo collaborato per aumentare il vantaggio; all’ultimo passaggio, ho pensato che la strategia studiata col mio direttore sportivo fosse ancora valida, anzi, sarebbe stato tutto molto più semplice, visto che gli avversari erano davvero pochi. Così, a due chilometri dal traguardo, ho provato a sorprendere tutti nuovamente; nessuno se lo sarebbe aspettato, perchè tutti erano convinti di collaborare per giocarsi la volata, ma la posta in palio era troppo alta, io avevo conservato ancora un po’ di energie e non potevo rischiare di perdere la volata senza averci provato. Sono partito deciso ed ho dato tutto quello che avevo; per di più dietro, avevo un compagno della selezione regionale, che mi ha aiutato rompendo i cambi tra gli inseguitori, e se ora sono qui a festeggiare lo devo anche a lui, è stato un vero amico”.
E una volta sull’arrivo? “Ho impiegato un attimo a capire cos’era successo, le emozioni erano tante, gioia, soddisfazione, ma anche un pizzico di incredulità; ero molto felice, sapevo di aver corso bene, ma soprattutto, sapevo di aver letto la corsa nel modo giusto, ed è forse questa la cosa più importante. Il podio, i festeggiamenti, la gente che si complimentava, sono stati tutti momenti intensi, ed ogni volta che vesto questa maglia li rivivo; allo stesso tempo però, sono consapevole del fatto che, indossare il tricolore comporti anche degli oneri oltre agli onori, ma sono pronto a rispettare il mio ruolo. Forse per gli avversari sarà più facile individuarmi e tenermi sotto controllo d’ora in poi alle corse all’interno del gruppo, ma, in fondo, lo facevano molto bene anche prima”.
E dov’è la novità? “Ora che ho avuto la conferma del mio valore, non mi sento realizzato, anzi, ho aumentato il numero degli obiettivi da raggiungere; il primo che mi viene in mente è un altro titolo come questo, nel ciclocross: lavorerò molto per ottenerlo, anche se dovrò rinunciare ad alcune corse per prepararmi. La mia determinazione sarà un’arma in più, e spero di poterla sfruttare a lungo e magari un giorno poter vestire un’altra maglia, quella iridata!”.
Alessandra Conti