Egregio Direttore,
domenica 2 dicembre abbiamo assistito ad uno spettacolo formidabile. Il Promostar Bowl di Milano per le squadre tackle 5 under 15 e 18 è stato il teatro di una giornata indimenticabile. Sul terreno del Vigorelli, duecento ragazzi si sono affrontati in partite giocate con agonismo e passione allo stato puro, una grande organizzazione e un grande risultato per il nostro sport, quello del football americano.
Le scrivo per raccontare la mia esperienza quale dirigente accompagnatore della formazione Under 15 degli Skorpions. Premetto: ho giocato negli anni ’80 nella formazione degli Skorpions che affrontò per la prima volta la serie A, ho partecipato ai primi playoff, quelli del 1987, dove terminò la mia carriera a causa di un grave infortunio finì la mia carriera che finì con un grande onore : segnare per la prima volta, un TD ai primi Playoff affrontati dal nostro team.
Ma bando ai ricordi, mi sono ritrovato insieme ad amici e padri che avevano in campo i loro figli, ragazzi che per la prima volta in assoluto, affrontavano l’avventura del campo, con tutte le paure e le tensioni dell’esordio assoluto.
Ecco ho ritrovato quello spirito, quella forza, quella volontà, che fece di noi prima di tutto un gruppo, una fratellanza e poi un squadra. I sei ragazzi che sono scesi in campo, hanno affrontato i pari età senza timore alcuno, senza paura ma soprattutto consapevoli che avrebbero dovuto fare tutto, ma proprio tutto, senza risparmiarsi, senza aver un attimo di tregua. Non c’era attacco e non c’era difesa, gli infortuni hanno decimato la formazione (4 out): sei giovani Leoni hanno affrontato con coraggio e con ardore agonistico, il campo, le paure, gli avversari e ne sono usciti a testa alta. Non contava il risultato, contava l’affermare come sei giovani leoni andassero incontro alla loro avventura con spensieratezza, con la consapevolezza che erano una squadra, erano un unico spirito, erano e sono diventati Fratellanza.
Non si sono risparmiati, ognuno ha dato tutto, gli altri sono rimasti incantati da questo coraggio; gli altri avevano a disposizione i cambi, i nostri erano in sei e basta. Consapevoli, granitici, pieni di paure ma consapevoli di andare a tracciare una nuova linea dalla quale partire per ricostruire questo sport:. Quella linea è la linea della lealtà, dell’onestà, della presa di responsabilità, dell’onore di indossare la maglia degli Skorpions. Ieri questi ragazzi hanno superato ogni aspettativa: sono i miei eroi.
Alla fine la Crew arbitrale si è complimentata con coach Nardi: siamo stati gli unici ad aver portato in campo un omaggio per la squadra avversaria (la minimaglietta simbolo degli SK).  I Coach dei Warriors ci hanno tributato un applauso finale e durante la gara, mentre un loro ragazzo è entrato in TD esultando troppo, lo hanno punito non facendolo più entrare in campo, questo per grande rispetto nei nostri confronti, perché hanno capito come i nostri ragazzi, sfiniti, con il fiato corto, senza più energie, stavano onorando il campo sino alla fine e oltre, tentando sempre e comunque l’impossibile.
Grazie a loro ho rivissuto quegli anni, anni dove noi eravamo squadra, fratellanza, monolite unico.
Questi ragazzi salgono, oggi, agli onori della Società SKORPIONS non per aver dato un risultato sportivo arido e fine a se stesso, ma per aver creato un modello educativo che applicato allo sport, darà in futuro grandi risultati, sportivi e agonostici. 
Questo nostro atteggiamento in campo ci ha premiati, i dirigenti di Warriors e Giants, due formazioni tra le più quotate, ci hanno invitato presso le loro strutture per proseguire nell’esperienza del confronto e della costruzione di un sistema sportivo che diventi eccellenza, questo è lo spirito giusto. Grazie Coach Nardi. Ho visto onorare gli impegni presi, ho visto amare i colori degli Skorpions.

Giovanni Crosta
Dirigente Accompagnatore degli Skorpions