Davide Moro, centrocampista nato nel 1982 a Taranto e cresciuto ad Empoli; quest’anno veste la maglia grigio azzurra per la nona stagione e torna al “Franco Ossola” come ex per la seconda volta.
Nel Varese hai trascorso la stagione 2003/2004 che è coincisa con la retrocessione e il fallimento della società: che ricordo hai?
“Sportivamente non è andata bene anche perché c’erano problemi societari. Però complessivamente per me è stato un campionato bello e importante che mi ha formato anche a livello di carattere. È stato il mio primo campionato in C1 e sono arrivato insieme a Beppe Sannino che mi ha portato dalla Sangiovannese. Tutt’ora sento il mister e con lui ho un buon rapporto. Mi ha allenato per un anno e mezzo ed è stato intenso. È un grande allenatore e ha meritato di arrivare in Serie A, peccato per la sfortunata esperienza a Palermo, sono sicuro che avrà altre opportunità. Inoltre ricordo con piacere l’amicizia che mi legava a Franco Vitella (dirigente del Varese Football Club n.d.r), siamo ancora in contatto e sono felice di rivederlo a Varese”.
Non è la prima volta che torni al “Franco Ossola” come ex…
“Lo scorso anno non ho giocato perché ero infortunato, mentre la stagione precedente ero in campo. È una bella sensazione anche se sono passati tanti anni ed è cambiato tutto. Tornare dove ho iniziato è sempre un piacere, giocando per tanti anni con l’Empoli non mi capita spesso di tornare su campi che una volta sono stati miei”.
Come vedi il Varese?
“È un’ottima squadra e non lo sta facendo vedere solo quest’anno, è una squadra collaudata e sarà dura affrontarla. Secondo me ha un ottimo attacco. È reduce da due sconfitte consecutive e vuole risollevarsi”.
Che campionato ti aspetti?
“Noi abbiamo iniziato male e speriamo di rilanciarci. L’importante è capire come nascono le sconfitte che magari dipendono da episodi e non da un brutto gioco. Non dobbiamo abbatterci, l’importante è non mollare mai”.
Quale avversario temi di più?
“In Serie B non ci sono partite facili né partite impossibili. Tutti possono perdere con tutti. L’avversario da temere di più siamo noi stessi. Se non affrontiamo al massimo ogni sfida la colpa è solo nostra. Allenandoci bene e facendo ciò che chiede il mister non dobbiamo avere timore di nessuno, almeno a livello mentale”.
Quali squadre sono le favorite?
“A livello tecnico ci sono indubbiamente squadre superiori che da anni investono per arrivare minimo ai playoff. Spesso però non è solo la tecnica a decidere la partita, il calcio è bello per questo”.
Quali sono i tuoi obbiettivi personali?
“Al momento penso solo alla salvezza con l’Empoli, ogni sabato sarà una lotta e la nostra salvezza passa anche da Varese”.

Elisa Cascioli