In attesa del raduno del 16 agosto e dopo le ultime rescissioni contrattuali di Ganeto e Garri, per la Pallacanestro Varese manca poco più di una settimana a scaldare i motori.
Allora, per ingannare questo lasso temporale, ecco la prima di due puntate sul vivaio della Pallacanestro Varese. E’ giusto parlarne con Bruno Bianchi, responsabile di quel settore giovanile che con orgoglio sfodera la convocazione della guardia classe 1997 Filippo Testa nella nazionale Under 15:
“Questa convocazione è solo per un torneo in Spagna, però è già da tempo nel giro delle Nazionali. Speriamo faccia la squadra – usa il “gergo” americano Bianchi – Lo sento un giorno sì e uno no e siamo molto contenti. Filippo è un giocatore che lavora tanto in palestra, ascolta i consigli che gli vengono dati e vuole diventare un giocatore. Ha la testa da cestista e speriamo fortemente lo diventi”.
Penso sia anche una tua piccola soddisfazione personale dopo aver ricostruito da zero nel 2005 il settore giovanile biancorosso.
“Ricordo che abbiamo avuto anche Zattra l’anno scorso in nazionale che è un ’94. Ora è uscito dal giro e abbiamo, invece, Testa. Devo ammettere che sono stato molto aiutato sia da Vescovi che da Ferraiuolo e ora anche da Passera. Poi, va detto che senza gli istruttori non andremmo da nessuna parte: con dei bravi allenatori sin dal minibasket poi i risultati arrivano di conseguenza. Siamo riusciti a disputare le finali nazionali coi ’97 e, non vorrei sbilanciarmi, ma anche coi ’98 ci piacerebbe replicare questo risultato visto che è un ottimo gruppo”.
A rafforzare il tutto è arrivato l’accordo a livello giovanile con l’altra metà del cielo cestistico varesino: la Robur.
“L’accordo è molto positivo: tutti gli anni ho chiesto ai dirigenti roburini di trovare un’intesa e quest’anno, soprattutto grazie al lavoro di Franco Passera, ex allenatore proprio dell’Abc e di cui si fidano ciecamente anche in via Marzorati, siamo riusciti a mettere in piedi un progetto che riguarda quattro squadre, tra under 19 e 17, che darà frutti molto interessanti”.

Matteo Gallo