Paolo Zanovello è il presidente, da oltre quindici anni, della Società Pallamano Cassano Magnago HC maschile. Si è avvicinato a questo sport grazie a suo fratello Renato che ai tempi era, dapprima giocatore e poi allenatore, uno dei più giovani in Italia. Da ragazzini partecipavano ad un torneo liceale a Gallarate e ci racconta che era un vero e proprio must del sabato pomeriggio seguitissimo da amici e parenti.
Il Dott. Zanovello ha scritto anche per il giornale Nazionale della Pallamano, fondato a Cassano Magnago chiamato, i primi anni, “AtTacca tutto”, dal nome del Palazzetto Tacca, e successivamente “Super Handball” il cui direttore era Roberto Petazzi (1975-1981). La pallamano è il suo grande e unico hobby, nonostante non abbia mai giocato.
Ci racconta un episodio che ricorda con piacere e soddisfazione?
“Ce ne sono tanti ma chiaramente, per me, l’ultima partita dell’anno scorso che abbiamo vinto, valida per l’accesso in Elite, è stata un’emozione particolare: pensavo di essere già un po’ più corazzato, ma mi sono venute le lacrime agli occhi. Un altro bel ricordo è la Coppa delle Coppe negli anni ‘80. Siamo stati il primo Club italiano che ha vinto un turno nelle Coppe Europee fuori casa, esattamente contro gli austriaci. Ricordo che avevamo passato tre turni, vincendo contro i turchi e gli austriaci, poi anche contro gli islandesi, andando proprio in Islanda, ma abbiamo perso”.
Se pensa alla pallamano, quali aggettivi userebbe per descriverla?
“Secondo me: emozionante, coinvolgente e democratica. I primi due aggettivi rispecchiano quello che dicono alcuni amici guardando una partita per la prima volta. Infatti, la pallamano è veloce con un goal dietro l’altro, è caratterizzata dallo scontro fisico che non si trova in altri sport di squadra. E poi la definisco democratica, perché non scarta nessuno, è per tutti. Ognuno con le sue caratteristiche fisiche può far parte della squadra e per questo ha un’importante funzione sociopedagogica, soprattutto per noi che abbiamo un settore giovanile molto sviluppato”.
Azzardiamo una previsione per il Campionato che inizierà la prossima settimana.
“Soffriremo, come tante altre squadre e ci sarà molta disparità. Sono pessimista, con il piacere e la speranza di essere smentito. Non ci sono più diversi giocatori e ne abbiamo altri infortunati che non sono ancora tornati in campo, quindi la squadra si è indebolita, speriamo che si riesca a fare qualcosa. C’è da dire che non abbiamo obiettivi obbligati come l’anno scorso che si era costretti a vincere per accedere nella famosa Elite. Ora diciamo che ci accontentiamo di non tornare addirittura in A2 e considerando che ci sono giocatori validi, non credo accadrà”.
Cosa ne pensa della riforma dei campionati e quali sono gli effetti sulla Società?
“Ci ha creato grossi problemi quest’anno, anche di tipo relazionale con la Federazione, alla quale non abbiamo mai nascosto il nostro disappunto, ribadito anche durante il Memorial Tacca , al quale il Presidente Federale è stato nostro ospite. Diciamo un ospite anche un po’ interessato, visto che ha già iniziato la campagna elettorale in prospettiva della scadenza del suo mandato, prevista, come per il Presidente del Coni, tra dicembre e febbraio. Secondo la Federazione, la Riforma è stata una decisione dettata dal fatto che le squadre non ce la facevano più a sostenere le spese con questa crisi economica, così si è deciso di fare una categoria unica di Divisione Nazionale di serie A. Noi, però, lo scorso anno ci siamo guadagnati la vittoria sul campo spendendo molti soldi che avremmo potuto risparmiare, considerando che anche la penultima classificata di seria A1, ha avuto accesso a questo nuovo campionato. La Federazione avrebbe potuto fare questa scelta con tempi diversi, avvisando preventivamente che da tale stagione le cose sarebbero state diverse. Due-tre mesi di avviso dall’inizio del campionato, ci ha procurato non pochi problemi”.
La crisi economica influisce sul benessere della Società?
“La nostra società ha avuto da sempre un’attenzione spasmodica nel contenere le spese il più possibile. Non abbiamo mai fatto promesse a vanvera a nessuno, abbiamo dovuto, specialmente quest’anno, stringere i cordoni sui rimborsi spese, che possono essere appartamenti per chi non è residente qui. L’anno scorso lo sforzo è stato notevole per avere una rosa di atleti che ci permettesse di raggiungere l’obiettivo dell’Elite. Gli sponsor ci hanno dato una mano ma abbiamo dovuto fare qualcosa in più e probabilmente si è creato un lieve disavanzo di bilancio. Da sempre la pallamano è in crisi economica, anche quando non c’era la crisi di oggi; forse la pallamano Cassano è una delle realtà che ha saputo gestire meglio queste problematiche. Sono fiero della mia società, non ha mai fatto promesse non mantenute, ha sempre seguito la linea della trasparenza. Purtroppo ci sono esempi eclatanti in Italia di giocatori che dopo due mesi non hanno più ricevuto rimborsi”.
Un commento sul Memorial Tacca che si è appena concluso.
“Sta diventando un impegno considerevole perché Massimo Petazzi, direttore sportivo e presidente della Pallamano Femminile, lavora davvero tanto per organizzare al meglio questo evento, il fatto poi che sia suddiviso su due weekend, aumenta sicuramente il carico. Il Memorial come sempre trova l’accoglienza di un grande pubblico che ci conferma il successo e l’importanza di tornei come questi. Inoltre permette ai nostri giocatori di fare degli ottimi allenamenti e di portare a Cassano squadre straniere: croate, francesi, spagnole, slovene, serbe in cui si gioca una pallamano più evoluta. L’indotto della lotteria, gadget e ristorazione, non facendo pagare il biglietto d’ingresso al torneo, ci ha permesso di pagare una parte delle spese con cui abbiamo ospitato le società esterne”.
Il Dott. Zanovello è consulente finanziario, dopo trent’anni di lavoro in banca. Un gallaratese di nascita ma cassanese di adozione: ha partecipato alle scorse elezioni come rappresentante della Lista Civica, a sostegno del Sindaco eletto, Nicola Poliseno “il fatto stesso che mi sia stato chiesto di metterci la faccia dimostra che ci sia uno scambio reciproco tra Cassano e il sottoscritto”.

Federica Scutellà