Vestito elegante di seta color beige e negli occhi, dietro un paio di occhiali da vista “di tendenza”, l’emozione da primo giorno di scuola; Francesco “Frank” Vitucci, il nuovo head coach della Cimberio, è stato presentato oggi nella piccola ed affollata sala stampa del PalaWhirpool di Masnago.
“Voglio cominciare dicendo che sono onorato dell’incarico e dell’opportunità che Varese mi ha offerto – queste le sue prime parole in biancorosso – Ad Avellino, ho trascorso due anni intensi, molto positivi, nonostante i problemi societari noti a tutti, ma da un po’ sentivo la necessità di provare nuovi stimoli e nuove motivazioni. Sono grato al Presidente Cecco Vescovi per questa occasione, cercherò di ripagare lui e la Società con l’impegno che mi ha sempre caratterizzato, mostrando determinazione e volontà. Il pensiero in questo momento è rivolto anche a Carlo Recalcati, un’icona nel nostro mondo, che saluto con grandissimo affetto e simpatia; vengo qua al suo posto, ma non per sostituirlo”.
Veneziano di nascita, Vitucci viene da due stagioni difficili ma comunque positive in Campania e catapultato “in una realtà completamente diversa, anche solo geograficamente, da quella che ho vissuto fino a poco tempo fa. Ora, voglio cercare di abituarmi a questo nuovo paesaggio, questo nuovo clima e queste nuove sensazioni, dopodichè comincerò a valutare i giocatori attualmente presenti e gli eventuali innesti da fare con il Responsabile Scouting dei biancorossi. Giocatori da Avellino? Non necessariamente, anche perché molti di loro stanno bene là dove sono, e difficilmente si riusciranno a portare qua a Varese; inoltre, come prima cosa, prima voglio stilare il prima possibile lo staff che mi accompagnerà, perché senza di esso non si può cominciare a costruire la nuova stagione”.
Obiettivi per la prossima annata? “E’ ancora presto per poterli fare, anche perché le varianti sono moltissime: la squadra che avrò a disposizione, il livello degli avversari, il clima che si vivrà qua in questo splendido impianto. Potrò rispondere a questa domanda solamente tra un po’”.
E tutti noi siamo in trepidante attesa.

Marco Gandini