Forse non tutti sanno che dietro alla campagna acquisti della Cimberio Varese di quest’estate, non ci sono stati solo i saggi e logici consigli del nuovo coach Francesco “Frank” Vitucci, ma anche e soprattutto il duro ed intenso lavoro di Simone Giofrè, Direttore Scouting Internazionale della Pallacanestro Varese.
Stagione nuovo, roster nuovo, in un’estate che giorno dopo giorno ha visto Varese come assoluta regina del mercato.
“Ci siamo mossi bene. All’inizio abbiamo cominciato con Ebi Ere, con il quale abbiamo chiuso praticamente subito. Poi abbiamo lavorato tanto, senza però mai concludere nulla; del resto con il budget che avevamo a disposizione non si poteva fare molto. Dopo qualche settimana di ‘stasi’ abbiamo cominciato a concludere i primi accordi. Siamo stati rapidi, fortunati ma, soprattutto, bravi, perché abbiamo cercato giocatori in grado di fornire incastri tecnici; mi spiego: l’acquisto di Sakota, ad esempio, aveva senso perché avevamo in mente di prendere Polonara, mentre quello di Dunston, per citarne un altro, è stato fatto con la convinzione che poi avremmo chiuso per Mike Green. E’ stata una campagna acquisti mirata, in cui non abbiamo lasciato nulla al caso”.
Di fondamentale importanza è stato il viaggio in America con Vitucci.
“Assolutamente si; ritengo che viaggiando si ha l’opportunità di creare nuovi contatti, moltiplicando dunque l’orizzonte delle opportunità. Il viaggio, che comunque è servito anche per seguire dei corsi di aggiornamento, è stato molto positivo e ci ha permesso di conoscere un mondo a noi lontano ma vicino nel momento in cui si parla di sport e di pallacanestro soprattutto”.
Dando una rapida occhiata agli acquisti, notiamo come giocatori in cerca di riscatto (come Green,Ere e Sakota) e di consacrazione (come Banks e Dunston) siano stati affiancati ad altri che vogliono lanciarsi, come gli italiani De Nicolao e Polonara e l’americano classe ’88 Rush. Un mix coi fiocchi.
“E speriamo che sia anche competitivo! – sorride Giofrè – Abbiamo provato ad allestire un roster che possa eccellere dal punto di vista atletico e dinamico, dando però un occhio anche alla questione dell’età, non a caso l’unico ultratrentenne è Ere classe ’81. Con l’acquisto dei due italiani, invece, abbiamo cercato di costruire una base solide anche per il futuro. E’ una squadra dove non ci sono prime donne, anzi, ognuno può fare la differenza in ogni momento, ma sempre pensando prima alla squadra”.
Non dimentichiamo Bruno Cerella, attualmente alle prese con un il recupero dopo la rottura del legamento crociato lo scorso 29 aprile contro Milano.
“Non c’è ancora nulla di ufficiale; la sua trattativa è ancora in fase di studio. C’è chiaramente un accordo verbale tra di noi, ma sarà tutto rimandato a novembre quando potrà tornare a giocare”.
Viste le premesse, è lecito aspettarsi molto dai biancorossi la prossima stagione.
“L’obiettivo primario, ovviamente, è quello di salvarsi, poi cominceremo a divertirci e a porci altre mete da raggiungere. Non dobbiamo dimenticare che comunque partiamo dietro a Milano, il cui enorme budget le ha permesso di eseguire una campagna acquisti di alto livello, Siena e Cantù, che si sono rinforzate nonostante abbiamo dato vita, come noi, ad una rivoluzione estiva. Al nostro livello ci sono Sassari, Venezia, Avellino, e Bologna, squadre ben attrezzate. Il sogno? Si chiama Europa, anche se non sarà facile”.
Marco Gandini