Seconda puntata del nostro viaggio nella realtà delle società che partecipano al campionato di calcio a 7 del CSI. Dopo aver conosciuto i campioni provinciali di Eccellenza della Virtus M.d.P. di Castano Primo, ci addentriamo tra i segreti del Sacromonte 1993, i vicecampioni di Eccellenza e terzi classificati alle Fasi Nazionali.
La squadra festeggia in questa stagione i suoi primi vent’anni da quando un gruppo di amici del Sacromonte si è riunito seguendo la forte passione per il calcio. Con l’aiuto della Polisportiva locale, inizialmente, e poi autonomamente, i giovani calciatori hanno cominciato a calcare i campi della provincia; uno di loro, Tiziano Caragnano, fondatore e tuttora anima dei gialloneri, è ben lieto di ricordare le prime stagioni e ammette che “nel corso degli anni il livello del campionato CSI si è alzato notevolmente, i giocatori hanno acquisito più esperienza e sicuramente si divertono anche di più”. Di campionato in campionato, altri ragazzi si sono aggregati al gruppo di amici iniziale e il Sacromonte 1993 è arrivato a occupare stabilmente le prime posizioni in classifica, sfiorando più volte il primato nel massimo campionato CSI. L’ultima volta è accaduto proprio nel maggio scorso, quando nel turno conclusivo del torneo, i gialloneri hanno subito la sconfitta decisiva per le sorti del campionato, andato così ai rivali della Virtus M.d.P. di Castano Primo.
La delusione e lo scoramento sono stati cocenti, ma la compagine si è subito ricompattata e ha affrontato con spirito combattivo le Finali Regionali di Darfo Boario, valse il terzo posto e la successiva storica qualificazione (anche se per ripescaggio) alle Finali Nazionali. In una tre giorni di luglio da non dimenticare a Salsomaggiore, il Sacromonte 1993 ha battuto prima Teramo e poi Bari, cedendo il passo soltanto ai rigori ai bergamaschi di Val del Riso, poi vincitori nazionali, e hanno conquistato il terzo posto, un risultato di assoluto prestigio.  “E’ stata un’esperienza molto bella e gratificante -continua Caragnano-; abbiamo avuto l’occasione unica di incontrare per la città le migliori squadre amatoriali provenienti da tutta Italia e condividere con loro momenti di sport e di allegria anche fuori dal campo. Speriamo di poterci ritornare di nuovo e lotteremo in ogni partita di campionato per raggiungere quell’obiettivo”. Simbolo dell’armonia e del rispetto presenti in squadra è la grande bandiera con cui i ragazzi si sono presentati sul podio per ricevere la medaglia e la coppa del terzo classificato: un unico vessillo composto dai colori dell’Italia, del Marocco e della Tunisia a rappresentare le origini dei giocatori. Capitan Aziz è il punto di riferimento di una squadra formata per la metà da italiani e per l’altra parte da ragazzi stranieri provenienti dal Nord Africa. Un bell’esempio di integrazione nel segno dello sport. 
Nelle prime tre gare della stagione appena partita, i gialloneri hanno finora raccolto quattro punti, frutto di una sconfitta all’esordio e poi di una vittoria e di un pareggio. “Siamo ormai famosi per le nostre partenze lente perchè ogni anno cerchiamo di ringiovanire la rosa e diamo ai nuovi arrivati il tempo di inserirsi nei meccanismi già collaudati del gruppo, un bel gruppo di giocatori, ma anche di amici”.

Laura Paganini

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