Riccardo Palumbo ce l’ha fatta!
Nel weekend appena trascorso il nuotatore varesino ha stracciato il suo record precedente di permanenza in acqua, che era di 48 ore, stabilendo un nuovo primato toccando le 50 ore.
Il tutto è accaduto nel golfo del lago di Lugano e nell’ambito della manifestazione Pro Water 2013 dove Palumbo, aiutato dagli amici ed esperti Marco Negri e Francesco Aiello, ha sfidato le gelide acque svizzere uscendone vittorioso, tra lo stupore dei passanti e dei curiosi e la gioia e l’affetto delle persone che lo hanno accompagnato prima e durante la prova.
“E’ stata una gioia ancora più grande del biorecord mondiale fatto a Monate nel 2011 -ci racconta l’istruttore di nuoto- perché superare quelle 48 ore è stato veramente difficile. Già eguagliarle è stato piuttosto complicato, ma avere avuto le forze necessarie per farne due in più, beh, è stato magnifico”.
In un lago come quello svizzero che ha riservato ancora più insidie.
“Lo conosco molto bene il Ceresio; ci sono venti e correnti che hanno reso la cosa ancora più impegnativa. Inoltre le acque sono molto più fredde: nel 2011 a Monate avevo una temperatura costante dell’acqua che era sui 24 gradi; a Lugano, invece, erano 22. Possono sembrare pochi, ma non è così, soprattutto la sera quando non si ottiene più il calore dal sole e l’aria comincia a calare. Perché complicarmi la vita? La location è stata meravigliosa e la disponibilità che la regione Insubrica ci ha assicurato, unica”.
Cosa ti ha trattenuto in acqua così a lungo?
“Sicuramente la passione che ho per questo elemento ed il rispetto per gli amici (Marco Negri e Francesco Aiello, ndr) che mi hanno accompagnato e sostenuto nell’arco di tutta questa impresa; loro sono stati le mie due colonne portanti. Fosse stato per me dopo due ore sarei uscito!”
Sicuramente pensi già alla prossima impresa.
“Non lo so -conclude sorridendo- La scorsa volta, uscito dal lago di Monate, avevo già voglia di rimettermi in gioco. Oggi invece penso solo a godermi il mio meritato riposo; dopodiché si vedrà cosa fare. Certamente, se mai dovessi rimettermi in gioco, mi inventerei qualcosa di diverso ma, al momento, nessun progetto”.
Eppure noi siamo convinti che ne sentiremo ancora parlare…

Marco Gandini