Saranno gli impetuosi venti di crisi che, come già scritto in più occasioni, stanno scompigliando tutto il nostro basket. Sarà che la suddetta crisi impone diversi stili di comportamento. Sarà che, vedi anche famosi ricorsi storici, crisi ed autarchia vanno a braccetto. Sarà per tutto questo, ma dopo Tradate, Casorate, Valceresio e Bosto anche in casa Basket Gallarate le parole più in voga per il 2014 sono ridurre i costi, ringiovanire, tornare a parlare… gallaratese. “In verità quelle citate sono espressioni che noi utilizziamo largamente già dal campionato passato perché – puntualizza Filippo Arosio, coach di Gallarate -, sono ormai dodici mesi che la nostra società ha dato il via ad un nuovo corso che, appunto, prevede tutti questi aspetti. Quindi, per la mia squadra nessuna particolare novità. Semmai un ulteriore rafforzamento su questa linea con pochi e mirati ingressi e la volontà di dare ancora più spazio ai giocatori di casa nostra. In quest’ottica vanno pertanto inquadrati i ritorni alla base dopo l’esperienza varesina di Daniele Puricelli e Matteo Bellora, due lunghi cresciuti nel nostro vivaio, e l’idea di affidare responsabilità sempre crescenti a Gatto e Marku, prodotti del nostro settore giovanile che si sono già messi alle spalle momenti di gioco significativi ed ora sono attesi ad una definitiva consacrazione. Di fatto, un poker di belle speranze che rinfoltirà la pattuglia gallaratesi aggiungendosi a Gentile e Bianchi”.
Chi sono, invece, gli “ingressi mirati”?    
“Per ragioni tecniche abbiamo messo mano al settore esterni portando a Gallarate due playmaker-guardia come Arui, reduce da una buona annata in B2 a Legnano, e Gerosa, giocatore espertissimo che dopo le stagioni trascorse a Fagnano in serie D, arriva da noi per svolgere il compito di chioccia-faro di un gruppo che avrà un’età media davvero giovane e avrà bisogno di essere sostenuto anche dalla coppia Leo-Cola e da Pedemonte, gli altri giocatori che conoscono alla perfezione le insidie della categoria. Quest’ultimo, tra l’altro, fungerà da undicesimo giocatore e, problemi di lavoro permettendo, sarà a disposizione della squadra”.
Lo scorso anno la tua squadra ha ampiamente meritato il titolo di “sorpresa” stagionale: quale l’obiettivo per il 2014?
“L’idea è quella di provare a ripetere l’impresa consapevoli che non sarà facile perché il livello medio del torneo si è alzato, la concorrenza si è fatta più agguerrita e non ci sono squadre materasso. Però, i ragazzi continuano a lavorare bene, con grande entusiasmo ed applicazione mentale. Tuttavia, con queste rincuoranti premesse e con il motore dell’orgoglio gallaratese spinto al massimo ho l’impressione che niente ci sarà precluso”.

Massimo  Turconi