La coach della Pallacanestro Femminile Varese, Lilli Ferri, traccia un primo bilancio dell’andamento della squadra. Dopo la promozione in serie B e qualche cambiamento dell’organico, l’avvio di campionato è stato più difficile del previsto.
“Pensavamo, e abbiamo poi avuto conferma, che questo campionato di B fosse qualcosa di diverso rispetto alla C dell’anno precedente e diverso anche alla B regionale degli scorsi anni, per intenderci quelli prima della riforma campionati (con la nuova categoria A3, dopo l’A2 e l’A1, ndr). Ma le difficoltà, purtroppo o per fortuna, spesso sono dipese da noi”.
Cioè?
“Dico purtroppo perché lascia un po’ di amaro in bocca perdere partite uscendo dal campo con qualche rimpianto e con il pensiero del “potevamo fare…”, ma dico per fortuna perché questo ci deve dare consapevolezza e forza che, lavorando, possiamo fare diversamente”.
Il roster è cambiato e il settore giovanile è in crescita; quali sono i vostri obiettivi da gennaio 2013, alla ripresa del campionato?
“Abbiamo cambiato molto, ma sono convinta e credo fortemente che questa squadra sia competitiva. Non voglio però vivere di illusioni e quindi l’obiettivo da gennaio 2013 sarà trasformarci in qualcosa di concreto ed essere ciò che facciamo e non ciò che diciamo”.
Come procede l’esperienza con la società di Vedano Olona?
“Nel settore giovanile abbiamo gettato le basi per fare bene e la collaborazione con il No.va Vedano è la strada giusta, la semina va coltivata, manca ancora un po’ di cultura e mentalità per fare il salto di qualità. Il coinvolgimento e la condivisione da parte di tutte le forze è fondamentale; Società-Tecnici-Atleti-Genitori sono le parti coinvolte e stiamo cercando di crescere insieme”.
Il campionato riprende il 13 gennaio; in cosa può migliorare Varese?
“A livello tecnico siamo una squadra con potenziale offensivo e difensivo in tutte le sue giocatrici. Giochiamo un buon basket, fatto di individualità al servizio della squadra. Ogni giocatrice è coinvolta nel sistema, ha importanza e responsabilità in campo. Sicuramente pecchiamo ancora di consapevolezza nei nostri mezzi e soffriamo il mal di Penelope, cioè facciamo e disfiamo da sole. Stiamo lavorando sodo e con desiderio di risolvere questa mancanza e sono molto fiduciosa. Se miglioriamo in questo difetto, il nostro potenziale sarà notevole e il campionato 2013 sarà tutt’altra cosa. Resta sempre il fatto che saremo ciò che facciamo e non ciò che diciamo».

Francesca Amendola