Prima la campagna acquisti estiva, certamente roboante. Poi il desiderio, più che normale di crescere e migliorare. Infine, il livello di ambizione che, in un personaggio come Tommaso Girola, coach-padrone dell’Olimpia Busto Arsizio, sicura protagonista del campionato di serie D ormai alle porte (si partirà nel fine settimana…) è ben presente e giustificato. “Dopo aver sfiorato i playoff nella stagione scorsa – ricorda Girola -, quest’anno consideriamo l’accesso alla post-season un traguardo davvero alla nostra portata. Obiettivo che, a giudizio di tutti gli addetti ai lavori, non è campato per aria, ma fonda la sua legittimità sulla costruzione di una squadra che mi sembra allestita con giudizio ed equilibrio sotto ogni punto di vista”.
Squadra costruita facendo incetta di giocatori considerati “stelle” per la categoria.
“Il mercato – continua il tecnico bustocco -, durante l’estate ha lasciato aperto tante opportunità offrendo giocatori che per diverse ragioni hanno deciso di abbandonare i piani di sopra. Noi abbiamo solo manifestato interesse e, in diversi casi, siamo riusciti a concretizzare la nostra attenzione. Così si giustificano gli arrivi di Federico Nezzosi, playmaker che dopo aver giocato anche in B2 ha lasciato la natia Toscana perché si è trasferito per motivi di lavoro nella nostra zona. Così si inquadra anche l’arrivo di Lollo Bini che, per gli stessi motivi – lavoro e famiglia -, ha deciso di mollare impegni in categorie più stressanti. Motivazioni ancora diverse, infine, hanno prodotto le trattative che hanno portato in Olimpia Luca Canavesi, lungo di classe ’89 lo scorso anno a Gallarate, Sebastiano Puglisi, play-guardia lo scorso anno in C2 a Cerro, Ibrahim Diakatè, centro ex-nazionale senegalese ed Erik Tacchini, ala ex-Robur Varese che, comunque, nel gennaio 2014 avrà una “escape” in caso di chiamata dai piani di sopra. Questi giocatori, è vero, tutti di alto livello, si aggiungono ai tre confermati dello scorso anno, Calcagno, Pellergi e Viterbo, e ad un gruppo di giovani, Borsani, Lunghi, Nuclich, Provenzi e Bianco che, sotto la guida della “chioccia” Pedrani, hanno tutte le qualità tecniche e fisiche per fare bene, speriamo benissimo, nella categoria”.
Chi saranno, a bocce ferme, gli avversari da temere maggiormente?
“Il lotto dei “nemici” mi sembra agguerrito e ben attrezzato, ma stando ai primi riscontri direi che Daverio, squadra che si è autoretrocessa conservando però molti giocatori di talento, Castronno e Sedriano che, come noi, si sono rinforzate con elementi provenienti da campionati superiori, saranno gli avversari più quotati. Al netto, ovviamente, delle classiche sorprese che, a mio giudizio, potranno essere Bollate, Campus e Corbetta”.

 Massimo  Turconi