Stefano Bettinelli ha il sangue biancorosso. Ha attraversato la rinascita del Varese ripartito dai dilettanti. Figura chiave nel settore giovanile, sia del passato, come allenatore di Berretti e Allievi Nazionali, che del presente: da questa estate guida infatti la Primavera. Nel mezzo un passato sulla panchina della prima squadra come vice di Carmignani, Sannino e Maran.
Quest’anno ha iniziato l’avventura con la Primavera che attualmente ha raggiunto il quinto posto della classifica collezionando tre vittorie nelle ultime quattro partite.
L’ultima è arrivata in rimonta sabato contro il Padova…
«Abbiamo preso gol nell’unica azione costruita dagli avversari, ma non ci siamo persi d’animo. Abbiamo continuato a giocare anche se non siamo partiti benissimo. Il risultato ha detto 2-1, ma la differenza poteva essere molto più consistente se avessimo concretizzato meglio le numerose azioni costruite».
Qual è il tuo bilancio?
«I numeri dicono che in 12 partite ne abbiamo vinte 9 e pareggiata una. Vedo una crescita costante di tutta la squadra. Mi devo complimentare con tutta la squadra; i ragazzi sono stupendi, con grandissimi valori e si meritano le soddisfazioni che si stanno togliendo».
La classifica ha cambiato le prospettive?
«La classifica non si guarda. Pensiamo a lavorare in questi giorni, a passare una Pasqua serena e a ricominciare più carichi di prima. Non dobbiamo aspettarci niente, ma pensare solo a lavorare sodo. Io non mi faccio coinvolgere dai risultati. Le mie idee di gioco sono di non guardare indietro, ma di attaccare sempre e questa cosa l’abbiamo instaurata anche nel pubblico. Siamo riusciti a coinvolgerlo in qualcosa di meraviglioso. C’è simbiosi tra pubblico e squadra».
Che tipo di gioco ti piacere vedere da parte della squadra?
«Quando parlo di attaccare intendo non quando abbiamo palla, ma quando non ce l’abbiamo. Il gioco in verticale preferisco fermarlo, per stare corti e aggredire la squadra avversaria. È un gioco che espone a dei rischi, ma dal primo giorno ho detto ai ragazzi che se vogliamo fare bene dobbiamo essere disposti a sbagliare. Per vincere bisogna saper perdere. Per ottenere qualcosa bisogna concedere da qualche altra parte».
La prossima sfida è contro la capolista Atalanta…
«Una partita difficilissima. Gli avversari tra organico e gioco sono la compagine più forte del campionato, lo dice la classifica e la qualità dei singoli. La palla è rotonda, vincerà il migliore».

Elisa Cascioli