Tempo di bilanci per il Varese che si appresta ad affrontare le ultime due giornate della stagione regolare che, vista la classifica e gli otto punti di distacco tra la terza (il Livorno) e la quarta (l’Empoli), potrebbe non aver seguito per quel che riguarda i playoff. Walter Bressan analizza il momento del Varese, la stagione della squadra e la sua.
I biancorossi stanno lottando per i playoff, dovrebbe esserci entusiasmo e invece si respira aria di scoramento.
«C’è un po’ di amarezza dovuta ai tanti alti e bassi che abbiamo avuto. Da parte nostra l’entusiasmo c’è e far cambiare l’umore della piazza dipende solo da noi e dai nostri risultati».
C’è ancora l’amaro in bocca per quel pareggio al sapor di sconfitta in casa del Grosseto…
«Prendendo gol al 94’ ci è caduto il mondo addosso e siamo ancora increduli. Doveva essere, e lo stava diventando, un sabato felice, invece è stata una giornata balorda. Adesso dobbiamo essere bravi a rialzarci».
A fine partita, con alcuni compagni, sei andato anche tu sotto la curva ospite a parlare con i tifosi. Vi siete caricati a vicenda?
«Abbiamo ascoltato il pensiero della tifoseria perché è giusto rispettarli e avere un occhio di riguardo a chi si alza alle 5 del mattino e si fa i chilometri per seguirci. Non ci hanno maltrattato, hanno espresso il loro malessere e le loro sensazioni per darci un’ulteriore spinta in più».
Che cosa ti senti di dire loro?
«Che abbiamo un grande rispetto di chi ci segue e che vogliamo ripagarli. Vogliamo onorare al massimo la maglia e siamo pronti a dare tutto perché i playoff per noi sono una grande occasione e non vogliamo lasciarceli scappare di mano».
Nel girone di ritorno il Varese ha sofferto molto di più rispetto all’andata. Perché questo calo?
«Perché questa è la Serie B.Chi parte forte è normale che poi rallenti per la stanchezza. Basta guardare il Sassuolo che già a gennaio sembrava aver vinto il campionato e invece adesso ha fallito due match point di fila. In generale nel girone di ritorno si fanno meno punti e tutte le partite diventano più equilibrate e con più colpi di scena».
Playoff sì o no?
«Nì. Purtroppo dipende tutto da una squadra, che è l’Empoli che gioca l’ultima giornata contro il Verona che in casa, di fronte ad un turbinio di tifosi, si giocherà la Serie A. Qualche speranza comunque c’è perché c’è anche il Livorno in ballo. Però, indipendentemente da tutto ciò, dobbiamo pensare a noi, a vincere tutte e due le partite che mancano. I conti si fanno alla fine».
Lunedì ultima sfida in casa contro il Crotone: sensazioni?
«Il Crotone è già salvo e avrà meno motivazioni, ma abbiamo sperimentato sulla nostra pelle che non ti regala niente nessuno. Noi puntiamo ad un solo risultato: la vittoria».
Poi ci sarà la trasferta di Brescia…
«Sarà la partita decisiva e speriamo di affrontarla avendo a disposizione due risultati su tre. Vogliamo riprenderci alla grande dopo lo scivolone di Grosseto».
Quanto è servito il cambio di Agostinelli?
«Sicuramente ha dato una scossa emotiva a tutti noi. È stato come ripartire da zero. Ci ha dato qualcosa in più a livello mentale. Con il mister Castori forse eravamo un po’ sfiduciati, ma non per sue colpe. Agostinelli è intervenuto negli aspetti dove ci mancava qualcosa. È molto preparato e cura moltissimo ogni dettaglio. Speriamo di ripagarlo».
Qual è il tuo bilancio personale?
«È stato un anno di alti e bassi e nella mia carriera non mi era mai capitato. Ho avuto degli acciacchi e non sono mai stato al cento per centro della forma. Avrei potuto fare maglio, ma ho sempre dato ciò che potevo dare. Non è stato un anno positivissimo, ma non ho rimpianti perché mi sono sempre impegnato al massimo».
Il prossimo anno resterai a Varese?
«È vero che a bocce ferme tutto può succedere, ma qua sto bene e soprattutto ho ancora un anno di contratto. Stimo questa società e spero di sedermi al tavolo per parlare del mio futuro qui a Varese».

Elisa Cascioli