CECCO: fuori uno, caro Beppe. Il Varese non ce l’ha fatta… Ma ci consola la Cimberio!
BEPPE: ottima sintesi, caro Cecco, le cose sono andate proprio così. E spero che la Cimberio continui a darci qualche bella soddisfazione…
CECCO: in attesa che il basket cominci a sparare, direi di parlare un po’ del Varese…
BEPPE: mi credi se ti dico che sono un po’ in difficoltà? Mi spiego: da una parte il Varese ha sfiorato per il terzo anno consecutivo i playoff della serie B e ha concluso al settimo posto, dunque non si può parlare di campionato deludente, considerando che ha lasciato alle spalle squadre come Padova e Spezia che avevano speso due, tre, cinque volte tanto. D’altra parte, però, il Varese ha nettamente “bucato” nel girone di ritorno e in particolare le ultime partite sono state un pianto. Vercelli prima e poi Grosseto sono stati due punti neri nel cammino della squadra e alla fine avere conquistato un solo punto contro due compagini retrocesse ormai da tempo si è rivelato decisivo. Ti dico di più…
CECCO: dimmi…
BEPPE: è la classica cosa che non può essere dimostrata, ma se il Varese vince a Grosseto, poi straccia (non batte, straccia) il Crotone e a Brescia ci va con i playoff già in tasca. Dunque, alla resa dei conti, possiamo dire che il momento decisivo del campionato del Varese è stato l’ultimo minuto della partita di Grosseto, quando ha incassato quel gol balordo.
CECCO: non è un pochino riduttivo e semplicistico?
BEPPE: è naturale che è riduttivo. Da un punto di vista aritmetico le cose stanno più o meno così come t’ho detto (ripeto, non esiste controprova sulla partita con il Crotone); in realtà ci sono mille altre ragioni per cui è successo quello che è successo.
CECCO: a cominciare da che cosa?
BEPPE: a cominciare dal mercato di gennaio. E’ già stato sottolineato da qualcuno, ma sono perfettamente d’accordo con chi sostiene che i guai sono cominciati proprio a gennaio. In pratica tutti i rinforzi non si sono rivelati all’altezza della situazione e il Varese ha pagato dazio. Anzichè rinforzarsi, il Varese si è indebolito e anche in maniera vistosa.
CECCO: c’è dell’altro?
BEPPE: un uccellino mi aveva sussurrato che il clima in società non era  più idilliaco e pure certe notizie di stampa di questi giorni mi pare lo confermino, anche se naturalmente mancano i dettagli sui rapporti che si sarebbero deteriorati. E la squadra, anche senza avvedersene, risente di questo clima.
CECCO: mi sono sempre chiesto chi sono e che cosa vogliono questi nuovi soci napoletani…
BEPPE: diciamo la verità, se i nuovi soci fossero di Aosta o di Bressanone, piuttosto che di Pordenone o di Imola, nessuno li guarderebbe con circospezione o addirittura sospetto. Il fatto che vengano da Napoli dalle nostre parti diventa una seria aggravante e i signori Fabozzi e Vitiello (mi pare che si chiamino così) avranno il loro bel daffare per dimostrare di avere le migliori intenzioni e di voler fare il bene del Varese. Come minimo, si sussurrerà che sono qui per riciclare denaro della camorra o roba del genere… Va beh, saranno i fatti a dire chi sono e che cosa vogliono fare nel Varese, per di più se, come ho letto nei giorni scorsi, il loro peso sarà maggiore rispetto ad ora dentro la compagine azionaria del Varese 1910. Ah, a scanso di equivoci, i soci napoletani non hanno mai messo becco nelle vicende societarie, dunque non sono loro ad avere deteriorato il clima.
CECCO: si parla di cambi di cariche e di mansioni…
BEPPE: mi risulta che ci siano personaggi che assommano troppe cariche e troppi compiti, finendo col fare tutto in maniera un po’ approssimativa. Forse certe delusioni inducono a fare punto e a capo, a fermarsi un attimo per riflettere e ripartire con presupposti migliori. Non tutto il male vien per nuocere, anche se giocare i playoff sarebbe stato bellissimo…
CECCO: e poi mai dire mai…
BEPPE: è così, affrontare il Livorno deluso e ferito poteva essere una chance eccezionale. Ma poi si sarebbe dovuto affrontare Novara o Empoli e non sarebbe stata una passeggiata…
CECCO: comunque meglio che niente… Dimmi un po’, Brescia o Livorno?
BEPPE: io penso che alla fine la spunti il Livorno, perchè credo che tra i labronici la rabbia finirà col prevalere sulla delusione. E il Livorno è più forte del Brescia (che non è più forte del Varese).
CECCO: abbiamo già parlato un sacco e non abbiamo speso una sola parola per la Cimberio…
BEPPE: non è vero, all’inizio della chiacchierata ne abbiamo parlato. Ma i playoff entrano adesso nel vivo, con le sette partite di semifinale…
CECCO: c’è chi critica il fatto che si giochino sette partite già nei quarti di finale…
BEPPE: in effetti sono un po’ troppe. Anche giornalisticamente non c’è neppure il tempo per tornarci sopra, per esaminarle, per discuterne che subito, due giorni dopo, si scende di nuovo in campo…
CECCO: aggiungo che lo sportivo medio non si rende neppure ben conto di che cosa accade: si gioca di qua e si gioca di là, c’è un tabellone, c’è un altro tabellone, gara-3, poi gara-4, ma no, era già gara-5… Un casino! Un casino soprattutto per i tempi troppo serrati.
BEPPE: aggiungiamo però un paio di cose. La prima: giocare su sette partite tutela la squadra più forte, perchè se giochi su tre partite, come si faceva una volta, è un grande rischio, perchè basta perdere la prima per ritrovarsi nei guai. La seconda è che, col senno di poi, cinque partite per i quarti di finale potevano anche bastare.
CECCO: fuori i pronostici, per Milano-Siena e per la finalissima: chi ci va?
BEPPE: ci conosciamo da anni e sai che sono allergico ai pronostici. E forse è proprio per questo che me li chiedi sempre… Al momento siamo sul 3-2 per Milano e credo che il punto decisivo sia stato proprio quello di sabato scorso al Forum. Quanto alla finalissima… Mah, speriamo ci sia la Cimberio…
CECCO: facile cavarsela così…
BEPPE: bene, fai la tua previsione…
CECCO: Milano vince contro Siena, che vedo un po’ stanca e appesantita. In finale si ritrovano Varese e Sassari, che con gli inserimenti di Becirovic e di Gordon è molto più robusta di prima.
BEPPE: bene, prendiamo nota. E prendiamo anche nota del fatto che è piuttosto tardi…
CECCO: alla prossima, allora?
BEPPE: alla prossima!

Cecco&Beppe