La vittoria di ieri su Siena, è stata l’ennesima grande dimostrazione che la compagine biancorossa ha dato quest’anno. Se è vero che dall’altra parte del tabellone Roma ha mostrato una netta superiorità su Cantù (ma occhio all’orgoglio dei ragazzi di Trinchieri che già stasera proveranno a far valere il fattore campo per ribaltare il passivo di 2 a 0) la sfida tra la capolista della regular season e i campioni d’Italia in carica è più equilibrata che mai. Non solo nella serie (1-1); anche nei valori in campo; è l’eterna lotta tra muscoli e classe, forza ed armonia. Come paragonare un brano dei Metallica ad un’opera di Bach. Chi riuscirà a prevalere? Ancora è presto per dirlo anche se i biancoverdi hanno avuto il merito di espugnare il PalaWhirlpool in gara-1; impresa che già da domani dovrà provare ad emulare la Cimberio, in un PalaEstra che storicamente è duro per i varesini e che già in occasione della partita di campionato ha messo a nudo i limiti di una squadra armoniosa come quella di coach Vitucci contro, appunto, il peso massimo di quella di Banchi. Non tutto però è impossibile. Ieri la difesa ha retto molto bene, soprattutto nel terzo quarto. Ere è stanco, si vede, ma pronto dietro di lui scalpita un Bruno Cerella che in pochi minuti ha dato dimostrazione di un’esplosività difensiva dei tempi migliori, condita da alcune ottime giocate in avanti. Che sia lui il vero innesto di questa bellissima ma estenuante posteseason? Può essere, anche se il vero punto di forza dei biancorossi dovrà essere il gruppo; se solo un ingranaggio del meticoloso sistema del gioco biancorosso non dovesse funzionare, allora si può dire addio al sogno finale. Ma in caso contrario, preparatevi a vivere una fantastica avventura nel nome Cimberio, che “rischierebbe” di marcare in modo indelebile la storia della Serie A di basket.
Marco Gandini