Meglio perdere in Gara 1 che in Gara 7.
Cerchiamo di essere positivi e di vedere il bicchiere mezzo pieno. In una serie di playoff così lunga è il minimo. Perdere una battaglia non significa per forza perdere la guerra. I quarti di finale lo hanno dimostrato a più riprese. Regna l’equilibrio e ogni partita fa storia a se. Occorre quindi azzerare tutto e gettare anima e cuore nella mischia. C’è una Gara 2 da vincere, anche se fosse di un solo punto all’ultimo secondo. Dobbiamo arrivare in Toscana sull’1-1. Questa Cimberio ha tutte le risorse, tecniche e mentali, per superare l’ostacolo Siena. Ci troviamo di fronte ad una buona squadra, ma non è invincibile. Anche la MPS ha i suoi punti deboli. Varese deve tornare a correre e a giocare quel basket arioso e divertente che è stato il suo marchio di fabbrica per tutta la stagione. Testa libera da pressioni e pensieri, gambe pronte a difendere e a saltare. Sta tutto qui il segreto di questa serie. Facile a dirsi, ma noi ci crediamo, così come tutto il pubblico biancorosso crede in noi. Proprio il PalaWhirlpool è un’arma da sfruttare. I 5000 cuori di sabato si sono fatti sentire. Qualcuno ha parlato di “ruggito” di Masnago. In effetti quel “tutti in piedi” alla fine della partita, nonostante una cocente sconfitta sul gruppone, è stata la dimostrazione che un intero popolo è unito verso l’obiettivo Finale. Delle tante istantanee di Gara 1 ci rimane anche l’agonismo mal gestito in alcuni tratti. Nessun favoritismo, ci mancherebbe, ma un metro arbitrale che in alcuni frangenti è sembrato concedere troppo alla fisicità. I falli sono falli, sia che si tratti della prima di campionato che di una Gara di playoff.
Non siamo al 6 Nazioni, né nella finale di FA Cup. Stiamo giocando il campionato di basket italiano che sin qui ha dimostrato di essere il più equilibrato e divertente degli ultimi 10 anni. E allora che siano solo le prodezze dei giocatori a far infiammare gli spalti e null’altro.
We Believe!

redazione@varese-sport.com