Club Amici delle Farfalle pluridecorato. Dopo il premio ritirato lo scorso novembre dalle mani della Presidente del Panathlon La Malpensa Anna Restelli (in foto a lato), sabato il Panathlon International Area 2 ha consegnato, durante l’annuale assemblea ordinaria, un’altra onorificenza al tifo organizzato dell’Unendo Yamamay Busto Arsizio: si tratta del “Premio Fair Play alla Promozione” che rende merito ai supporters biancorossi di aver promosso e sottoscritto, insieme ad altre tifoserie della pallavolo in occasione dell’All Star Game di Verona, la Carta del Tifoso, cioè un decalogo con le linee guida che ogni tifoso dovrebbe seguire: rispetto dell’avversario e amicizia in campo e sugli spalti. Atteggiamenti in cui il pubblico del Palayamamay fa scuola da anni e che il Panathlon, l’associazione che divulga una “concezione dello sport ispirato al fair play, quale elemento culturale degli uomini e dei popoli” non poteva non premiare.
Lasciato il Doria Grand Hotel di Milano, sabato il gruppo AdF si è recato a ricevere presso la basilica di San Giovanni a Busto Arsizio il secondo premio di giornata (in foto in evidenza). La commissione del XLVI Trofeo dello Sport, durante la 46a edizione della “Pasqua dell’atleta”, organizzata dall’Associazione delle società sportive bustesi, ha voluto attribuire ai tifosi il merito per il bel lavoro che ogni domenica svolgono al Palayamamay. “È stata un’occasione bellissima – dichiara Valentino Celotto, presidente del Club Amici delle Farfalle – perché con noi sono state premiate tante altre eccellenze di Busto Arsizio, tra le quali anche molti atleti e giovani e ciò ci rende orgogliosi”.
Ormai, è innegabile che gli AdF siano un esempio e un modello di tifoseria: “Ci fa molto piacere e ne siamo onorati perché vuol dire che ciò che abbiamo costruito in questi anni sta pagando – continua Celotto -. Come ci è stato riconosciuto anche dai rappresentanti del Panathlon lombardo, ci ispiriamo ai sani ideali dello sport: sosteniamo la nostra squadra senza offese nei confronti degli avversari o degli arbitri. La nostra è una ricetta vincente e in cui crediamo fortemente; sarebbe bello se la mentalità dei tifosi anche di altri sport cambiasse: il tifo, a nostro parere, deve essere positivo e propositivo, deve essere a favore e non contro, deve essere gioia e non violenza. Solo così anche l’opinione comune sui tifosi può cambiare”.

Laura Paganini