CECCO: caro Beppe, dichiaro ufficialmente che questa Cimberio è entusiasmante!
BEPPE: potrei anche sottoscrivere: è bello rivedere una squadra che non soltanto “gioca bene” ma che dà l’impressione di fare ciò che fa in campo come frutto di unità del gruppo.
CECCO: pensi sia questa la chiave di lettura di questa Cimberio?
BEPPE: in fondo ne abbiamo già parlato altre volte, al punto che una volta abbiamo addirittura fatto un paragone con la Ignis del 1968, quella che avviò il grande ciclo. Ebbene, uno spogliatoio unito e compatto è il presupposto per  vincere e chi ha avuto la fortuna, a qualsiasi titolo, di frequentare uno spogliatoio lo può confermare. E’ chiaro che non basta essere amici per vincere, però, a parità di valori tecnici, l’amicizia che lega i giocatori può diventare un elemento in più. Anzi, diventa l’elemento decisivo.
CECCO: puoi spiegarmi meglio questo meccanismo che è quindi psicologico?
BEPPE: infatti, il meccanismo è essenzialmente psicologico e… io non sono uno psicologo. Comunque ci provo, almeno per quella che è la mia esperienza e per quella che è la mia percezione.
CECCO: mi fido…
BEPPE: grazie. In generale, credo che un gruppo di amici si muova con maggiore sicurezza e con atteggiamenti più positivi (allegria, voglia di stare insieme, voglia di combinare insieme qualcosa di bello, senso di sicurezza che ti dà operare insieme con gente nei confronti della quale ti senti in sintonia) rispetto a un altro gruppo che non esprime gli stessi sentimenti. Un altro aspetto riguarda invece la disponibilità a sacrificarsi nei confronti di persone amiche. Prendiamo la difesa: io mi sbatto cercando di rimediare a un errore o a una mancanza di un compagno che è anche un amico ma forse il mio impegno non sarà così grande se il mio compagno non è anche un amico e magari mi sta pure un po’ sulle scatole…
CECCO: direi che è abbastanza chiaro… Senti, si avvicinano le Final Eight di Coppa Italia…
BEPPE: prima però c’è la partita di Siena… Sai una cosa? Ho l’impressione che questa Coppa Italia venga caricata un po’ troppo, che ci sia troppa attesa…
CECCO: e non vorresti che, in caso di insuccesso, la cosa si trasformasse in un boomerang…
BEPPE: esatto. Vincere è sempre bello e sarebbe bello se Varese tornasse a vincere la Coppa Italia dopo alcuni anni luce. Ma non deve diventare una questione di vita o di morte, anche perchè i valori delle squadre sono molto vicini e ci vorrà poco o nulla per vincere o perdere. Non dimentichiamo che Varese al debutto se la vedrà con Milano che giocherà in casa, dunque difficoltà a go go… Ma la cosa più importante sarà, sabato prossimo, giocare una buona partita a Siena, una partita molto difficile perchè Siena è sempre Siena (a dispetto dei casini del Montepaschi), una partita che si può anche perdere (ci mancherebbe…) ma che non deve intaccare la fiducia del gruppo.
CECCO: oggi andiamo via di psicologia che è un piacere…
BEPPE: l’aspetto psicologico nello sport è sempre fondamentale, ricordalo.
CECCO: a proposito di psicologia, come sarà l’umore del Varese dopo lo scivolone con il Lanciano?
BEPPE: ecco un’altra delle chiavi di volta dell’immediato futuro del Varese: sapere reagire ai momenti difficili è essenziale ed è la prova della maturità di una squadra. Poi, a ben guardare, non possiamo nemmeno parlare di momento difficile del Varese: ha perso una partita in casa, e che sarà mai?
CECCO: che mi dici del mercato?
BEPPE: siamo a lunedì, giovedì sarà tutto finito… Il mio parere è che a questa squadra serva soltanto un bravo regista, uno di personalità che sappia dare via dei bei palloni.
CECCO:  però bisognerebbe cedere uno dei quattro centrocampisti, mica si può fare affollamento in quel reparto lì… E io non saprei proprio chi sbolognare.
BEPPE: non ci sarebbe bisogno di sbolognare, perchè Kone andrebbe a fare l’esterno. Sì, so già che cosa stai per dirmi: quando ha giocato da esterno non è stato granchè. Però per ingranare ci vuole un po’ di tempo e io sono sicuro che Kone farebbe l’esterno meglio di quanto abbia fatto sinora il centrale di centrocampo.
CECCO: quindi niente punta, niente difensore…
BEPPE: mah, io non sono il lettore di giornali che si beve tutto quello che viene scritto, a cui basta un nome per eccitarsi. Io sono sempre del parere che bisogna essere seri e invece, chissà perchè?, quando arrivano le settimane del mercato anche alcuni di quei giornalisti che di solito sono seri smettono di esserlo (figurati quelli che non lo sono mai…). Se tu tenessi da parte i giornali di un mese e andassi a rivedere tutti i nomi che quotidianamente vengono fatti, alla fine ti sentiresti preso per i fondelli.
CECCO: però è vero che ci sono trattative che poi non vanno in porto.
BEPPE: verissimo. Ma è anche vero che i giocatori che alla fine arriveranno al Varese saranno due o tre, magari quattro. E quanti nomi abbiamo letto nelle ultime settimane? Però devo precisare che non tutti i giornali  fanno così, si tratta di privilegiare quelli seri…
CECCO: però gli esempi che vengono dall’alto non sono molto positivi…
BEPPE: se alludi alle grandi testate sportive, sono d’accordo con te: nelle settimane del mercato sono tutti uguali, avanti a chi le spara più grosse…
CECCO: non ti viene il sospetto che diano alla gente ciò che la gente vuole?
BEPPE: è un modo elegante per dire che il popolo è bue…
CECCO: se vuoi metterla così… Veniamo al dunque prima di salutarci: ci saranno i playoff o no?
BEPPE: brutta notizia: per me non ci saranno. Ma posso anche sbagliarmi… Però non vedo segnali di cedimento delle prime tre, la sconfitta del Sassuolo sabato scorso a Crotone non vuole dire nulla. Basta così per adesso?
CECCO: facciamola bastare…  Alla prossima?
BEPPE: naturale, alla prossima!

Cecco&Beppe