«Cambiano gli allenatori ma la motivazione rimane» è questo il preambolo dell’ intervista alla voce storica dello sport varesino e del calcio biancorosso, Vito Romaniello, giornalista e commentatore sportivo con tracce di globuli biancorossi nelle  vene. Sempre presente in tribuna stampa del “Franco Ossola” nella cabina di regia di Varese Sport Tv.
Vito, l’ultima vittoria del Varese risale al successo sulla Reggina, qual è il tuo parere tecnico su quella prestazione della squadra?
«Rispondo da tifoso. I pareri tecnici li lascio ad altri più qualificati. Ho visto conla Regginaun gruppo unito, giocatori carichi e motivati al massimo. Dopo Vicenza si è stretto un patto d’ acciaio tra i tifosi della curva, giocatori e mister Castori. È scattata una strana alchimia che è la forza del gruppo e la fiducia nel raggiungere un obiettivo. Credo che con queste premesse i play off siano alla nostra portata».
Però il calendario è difficile su sette partite tre sono a Masnago e quattro fuori casa…
«Questo non conta, ricordiamoci che il Varese è una squadra per mentalità corsara ed esprime il suo massimo in trasferta. Poi non dimentichiamoci che entrare nei playoff dipende anche dai risultati delle altre squadre, in modo particolare dall’Empoli».
Un tuo bilancio complessivo?
«Abbiamo calciatori con caratteristiche che si esprimono meglio sui campi asciutti, purtroppo questa pazza primavera non ha facilitato nel gioco. Nel complesso direi abbastanza bene, siamo in zona playoff,  anche perdendo calciatori di esperienza dello scorso campionato. Non abbiamo rimpiazzato la zanzara De Luca. Quest’ anno, sono anche partiti Nadarevic e Grillo. Meno male che Ebagua è rimasto a Varese  abbiamo ritrovato un gran Odumandi. Francamente i nuovi arrivi sinora non hanno brillato. Ma aspettiamo, Castori è sicuro di questi nomi, ed allora non possiamo buttargli la croce addosso subito, sarebbe da incoscienti».
Sannino, Maran e Castori a confronto.
«Sannino (grande amico): uomo con grande temperamento; rappresenta la storia varesina del calcio, ha  dato il massimo all’ambiente biancorosso. Maran e Castori: uomini di lavoro duro e grande umanità. Tutti e tre hanno un denominatore comune essere bravissimi a fare gruppo e lavorare con dedizione sull’aspetto umano».
Il team manager Silvio Papini e il responsabile del Settore Giovanile Scapini, anime del Varese. Sei d’accordo?
«Sono le anime rimaste del Varese di Parabiago. Sono semplicemente fantastici. Sapete chi ha scoperto il nostro Neto Pereira? Proprio Silvio Papini, che anni fa lo andò ad osservare dietro suggerimento di Sogliano all’Itala San Marco, e dopo una dettagliata relazione al direttore sportivo, Sean lo volle Varese a metà del campionato di C1. Il resto è storia attuale…..».

                                               Claudio Ferretti