È finalmente arrivata in casa Cimberio la prima vittoria esterna del campionato.
Ripensandoci bene, l’ultimo “2” italiano era stato quello di gara-6 di semifinale playoff dello scorso anno quando la Cimberio di coach Vitucci riuscì ad espugnare il PalaEstra di Siena portando la Montepaschi a giocarsi l’accesso alla Finale a Masnago.
Allora, come ieri, protagonista fu Dusan Sakota con quel canestro sulla sirena che lo consacrò “Uomo del destino” facendolo diventare un idolo indiscusso del popolo biancorosso; ieri il serbo numero 5 biancorosso è stato altrettanto determinante contro una squadra come Cremona che (non ce ne voglia) ha ancora tanto da fare per riuscire a salvare una stagione che sembra stregata. Ma una vittoria è pur sempre una vittoria e per la prima volta da tanto tempo si sono viste le giuste facce di un team che ha dimostrato di avere ancora tanta fame dopo le figuracce (europee e non) incanalate nelle ultime uscite.
Sono diversi gli spunti da fare all’indomani della gara di ieri; partiamo proprio da lui, Dusan Sakota, giocatore che fino ad ora non aveva del tutto convinto, non perché “Frates non lo voleva vedere” o “Frates ce l’aveva con lui”, semmai perché tutte le volte che era stato chiamato in causa non aveva mai lasciato il segno. Nemmeno nella sua specialità, il tiro da 3. Eppure ieri l’architetto milanese, vedendolo “in partita”, non ci ha pensato due volte a far riposare Polonara per lasciare la scena a “Dule” che ha risposto sfoderando una grandissima prova sfruttando anche le praterie lasciategli dagli avversari. Una prestazione che, ci si augura, farà tornare il sereno nella testa del giocatore (che anche lo scorso anno ci aveva impiegato un girone e mezzo prima di carburare) e che lo possa rendere un’arma pericolosa in più da sfruttare per il bene della squadra.
Un altro interessante spunto riguarda la possibilità della squadra biancorossa di partecipare alle Final Eight di Coppa Italia; con il doppio successo tra Bologna e Cremona, infatti, la Cimberio ha dato una notevole sterzata al proprio girone di andata aprendosi nuove speranze sulla Coppa Nazionale in programma a Milano dal 7 al 9 febbraio. Non sarà facile e, chiaramente, dipenderà molto dai risultati delle dirette avversarie; ma l’obbligo sarà quello di ottenere due successi nelle rimanenti due gare contro Siena, fuori casa, e Roma tra le mura amiche.
Impresa ardua, ma che Varese (e solo Lei) può portare a termine.

Marco Gandini
(foto di Simone Raso)