Sarebbe potuto essere l’ennesimo morto su un campo da calcio, ma Leonardo Pettinari ha deciso di abbandonare il pallone e tenersi stretta la vita.
Continuerà dunque a sorridere il toscano classe 1986 che si è visto togliere l’idoneità per scendere sul manto erboso a causa di un problema cardiaco. La sua carriera è stata spezzata, così come il suo contratto con l’Atalanta,rescisso consensualmente, ma per fortuna non si è dovuto assistere ad un altro “caso Morosini”. 
Il primo campanello d’allarme lo ha avvertito nel giugno 2011 quando pochi giorni dopo la vittoria del campionato Cadetto con l’Atalanta, la stanchezza si è fatta troppo pressante e gli esami in ospedale riscontrarono le onde T negative. Ma la situazione andò normalizzandosi nel giro di una notte e tutti gli esami successivi furono negativi. Pettinari riprese la sua normale attività e andò in ritiro con i bergamaschi. Ma il suo cuore diede altri due segnali di cedimento: a novembre, durante un allenamento, ebbe un attacco di tachicardia di venti secondi, e qualche mese dopo, a Varese, ne ebbe addirittura tre in una settimana.
La paura iniziò a farsi sentire sul serio ma anche grazie al medico biancorosso, Giulio Clerici, non si sottovalutò nulla e si arrivò dunque a riscontrare una malformazione all’apparato cardiaco tramite una risonanza. Nello specifico la diagnosi fu cardiomiopatia aritmogena, esattamente la stessa di Piermario Morosini.
Giunse così la sospensione, comunicatagli a pochi mesi dalle nozze con Giusy, la sua fidanzata. Ma il matrimonio, insieme alla fede, furono proprio le sue ancore di salvezza, oltre che l’amore tra lui e suo nonno Renzo, il suo primo tifoso, nonchè colui che più di tutti ha sofferto per questa vicenda.
Amante del calcio estero, juventino doc con l’idolo di Del Piero, Leonardo per ora deve accontentarsi di osservare il calcio dall’esterno ma il suo obiettivo è comunque quello di rimanere nel settore e di ottenere, magari da allenatore o dirigente, tutte le soddisfazioni che non ha potuto ottenere giocando.
Il cuore di Leonardo Pettinari dunque non si è fermato e continuerà a battere seppur lontano dai campi di gioco.

Mariella Lamonica