Lorenzo Laverone è arrivato a Varese nell’ultimo giorno della sessione estiva di calciomercato. Il suo approdo in biancorosso è rientrato nell’“operazione Sassuolo” che ha visto partire Pucino e arrivare Pavoletti. Finora il terzino, in campo, si è alternato con Riccardo Fiamozzi e nel complesso ha trovato spazio e continuità.
Questa in sintesi la sua carriera: nato a Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, il 19 aprile 1989, approda alla Reggina nel 2010 dopo l’esperienza alla Colligiana. Esordisce in cadetteria sotto la guida di Atzori. L’anno dopo passa al Sassuolo e a gennaio va in prestito la Nocerina. L’anno passato lo trascorre insieme a Pavoletti di nuovo al Sassuolo, squadra con la quale i due centrano la promozione in A con Di Francesco in panchina. Da questa estate si è legato al Varese con un contratto biennale. Il calcio non è l’unica cosa nella sua vita: è studente di Economia e gli manca solo la tesi.
Come ti trovi in biancorosso?
«Raramente mi sono ritrovato a far parte di un gruppo così affiatato. Essendo in trenta giocatori non è facile essere uniti, invece remiamo tutti dalla stessa parte e questo atteggiamento è molto importante per raggiungere gli obbiettivi prefissati».
Con quale compagno vai più d’accordo?
«Dico Lignani perché vive con me, ma ho un buon rapporto anche con Pavoletti. Lo conoscevo già e in ritiro condividiamo la camera. È molto spontaneo e allegro. Questi sono solo due tra tanti nomi perché sto bene con tutti i miei compagni».
Qual è il tuo bilancio fin qui?
«Personalmente sono contento e per quanto riguarda la squadra direi che siamo in linea con le aspettative. Abbiamo attraversato un lungo periodo senza vittorie, ma ne siamo usciti e adesso dobbiamo migliorare in trasferta e affrontare al meglio le prossime due sfide. Non si può sempre correre a mille, delle flessioni possono capitare, l’importante è non perdere la fiducia e rialzarsi».
Oltre al cambio di modulo, cosa ha portato il tecnico Gautieri?
«Ogni allenatore ha il suo modo di preparare le partite, anche psicologicamente. Lui ci ha dato un’idea di gioco importante. È subentrato con l’atteggiamento giusto, coinvolgendoci e stimolandoci ancora di più».
Anche nel suo 4-3-3 hai trovato spazio come titolare…
«Con questo modulo il terzino è chiamato a spingere ancora di più ed è proprio quello che piace fare a me. Con il 4-4-2 è chiaro che ero maggiormente bloccato dall’esterno che si trovava davanti a me. Così credo di poter esprimere al meglio le mie qualità».
C’è un allenatore che ha lasciato il segno nella tua carriera?
«Tutti mi hanno dato qualcosa di importante. Sta al giocatore fare propri gli insegnamenti. Tutti i mister che ho avuto mi sono serviti ad imparare qualcosa».
Prima in casa con il Novara, poi in trasferta a Spezia nel giro di pochi giorni. Cosa diranno queste due partite?
«Non sono fondamentali perché può ancora succedere tutto, però noi ci teniamo a fare bene per mantenerci in quella zona della classifica. Le qualità della squadra non sono in discussione, quindi dobbiamo puntare ad un grande traguardo. Siamo consapevoli che contro il Novara sarà una partita difficile, ma dobbiamo continuare sulla scia delle ultime prestazioni casalinghe riversando sul campo i concetti che ci imprime il mister in settimana ».
Laverone fuori dal campo: come occupi il tempo libero?
«Ne ho poco. Nel senso che mi manca la tesi per laurearmi in Economia. Sono iscritto alla facoltà di Cento, in Emilia e ho finito tutti gli esami, non mi resta che scegliere l’argomento e poi iniziare a scrivere. Ho il diploma di Liceo Scientifico, ho studiato a Firenze, e vorrei raggiungere quel traguardo per dare una soddisfazione ai miei».
Parla della tua famiglia…
«Sto insieme a Gloria che è di Trevisto. L’ho conosciuta a Milano lo scorso aprile. Il resto della mia famiglia vive a Firenze. Ho un fratello più grande di 28 anni che fa il revisore contabile».
Obbiettivi per il 2014?
«Fare qualcosa di importante con il Varese che non mi va di pronunciare. Un sogno c’è, l’ho già raggiunto lo scorso anno e mi piacerebbe riviverlo in questa stagione».

Elisa Cascioli