Rimane con i piedi per terra Lorenzo Perini nonostante abbia conquistato due medaglie preziosissime nel giro di una settimana. Agli Europei Juniores a Rieti è giunto secondo solo al francese Belocian, ma ha stabilito per due volte in due giorni il nuovo record di categoria nella sua specialità, quella dei 110 hs. E come se tutto ciò non bastasse, sabato scorso a Milano si è tolto un’altra soddisfazione, correndo fra i grandi e non sfigurando affatto, anzi si è aggiudicato il bronzo classificandosi terzo nella finalissima dei campionati italiani assoluti.
Nonostante la giovane età, il 19enne di Saronno continua a rimanere con i piedi per terra e a mostrare una maturità innata: “Pensavo di migliorare, non così tanto. Sono contento di questa stagione, ma la strada è lunga”.
Quando e dove hai iniziato a praticare atletica? Come mai hai scelto proprio la specialità dei 110 hs?
“In 4° elementare, dopo aver giocato a calcio per quattro anni, mi sono reso contato di non essere tanto portato e spinto da mio padre (ex ostacolista) ho tentato l’atletica. In realtà all’inizio ho fatto fatica anche in questo sport ma poi con l’allenamento sono migliorato tantissimo. La volontà di fare gli ostacoli non è stata totalmente mia, in realtà sono loro che hanno scelto me più di quanto io abbia scelto loro”.
Ti aspettavi una stagione così positiva? Come hai fatto ad ottenere questi risultati?
“Sicuramente mi aspettavo un miglioramento rispetto alla passata stagione, ma non così netto, il 13.30 agli Europei è sensazionale. Ho incrementato la quantità degli allenamenti, ho incastrato al meglio tutti i miei impegni scolastici e sportivi, ho perfezionato l’ostacolo, il passaggio e la corsa in mezzo. In una parola mi sono sacrificato al massimo per conquistare questi tempi e questi successi. Anche perché senza sacrificio non si va da nessuna parte” .
Ma com’è la giornata tipo di un 19enne impegnato in uno sport simile? 
“Mi sono diplomato quest’anno perciò fino a giugno andavo a scuola, tornavo intorno alle 15 e studiavo un paio d’ore prima di andare ad allenarmi. Fino alle 20 solo atletica poi rientravo a casa e riprendevo a studiare o crollavo per la stanchezza. Insomma una giornata molto regolare”.
Ad agosto ci saranno i Mondiali di Mosca, li seguirai? C’è qualcuno in particolare per cui fai il tifo?
“Assolutamente si, li seguirò. Tifo tutti gli atleti della Nazionale Italiana, spero riescano a fare il meglio possibile. Certo quando di mezzo ci sono gli americani diventa tutto più complicato, ma credo anche che l’obiettivo di ogni atleta sia battere se stessi. Nel momento in cui si batte se stessi è già una grande soddisfazione”.
Hai un idolo a cui ti ispiri?
A dir la verità non ho un idolo nello specifico, cerco di apprendere il meglio da tutti, da chi mi sta davanti e da chi mi sta dietro per imparare il più possibile, per affinare la mia tecnica, per non commettere gli stessi errori. Certo che se devo fare il nome di un ostacolista puro, con una tecnica unica dico Dayron Robles”.
Quali sono i tuoi obiettivi? E cosa vorresti per il tuo futuro?
“Adesso meritate vacanze visto che la stagione si è conclusa. Riprenderò ad allenarmi ad agosto, in modo blando e tranquillo visto che a settembre ci sarà qualche meeting ma nessuna gara estremamente importante. E poi si partirà con la stagione invernale, le gare indoor. In generale non sono uno che guarda molto lontano, preferisco migliorarmi giorno dopo giorno. Certo poter indossare i colori azzurri in manifestazione internazionali di rilievo sarebbe davvero un sogno”.

Mariella Lamonica