Esordio casalingo e primi due punti per il giovanissimo nuovo arrivato in casa Eurojackpot Cimberio Mattia Castorino (nella foto tra mamma e papà). Nell’incontro vinto agevolmente con l’HB Torino Coach Marinello ha ritagliato un largo spazio per il sedicenne luinese, nuova linfa del basket in carrozzina varesino.
“Mattia deve stare tranquillo e divertirsi – afferma Marinello – E’ giovane e ha tutto il tempo per imparare e affinare la tecnica del basket in carrozzina nel quale, come diverse altre discipline per le persone con disabilità, è necessario un doppio apprendimento: muoversi rapidamente in carrozzina  e il controllo della palla. Per noi vecchietti vedere l’impegno di Mattia come quella degli altri nuovi Alessandro Pedron e Marco Paonessa ci fa tornare indietro di trent’anni quando spingere la carrozzina passando e tirando la palla ci sembrava una missione impossibile. Ma oltre a Mattia siamo stati fortunati ad incontrare i suoi genitori che si sono messi a disposizione sposando la nostra causa. Chi vive lo sport disabili e non solo sa bene che chi trova un volontario trova un tesoro. In questo senso possiamo dire che il nuovo corso del basket in carrozzina varesino è benestante”.
Visto il costante miglioramento Mattia Castorino potrà richiedere un ritocco del contratto…

“Macchè contratto e ritocco! – sghignazza Mattia – per arrivare al livello dei miei compagni più esperti devo mangiare ancora un bel po’ di polvere! Ce la sto mettendo tutta ascoltando i consigli e le ‘grattate’ dei nostri vecchietti, cercando di ‘rubare’ ogni particolare utile a migliorarmi. Naturalmente senza togliere impegno e attenzione per la scuola altrimenti la mia mamma chi la sente?”.
Sei nipote di un calciatore molto conosciuto tra i dilettanti della provincia di Varese e del Canton Ticino, figlio di due genitori aperti nel permetterti ogni esperienza sportiva. Non tutti i tuoi coetanei affetti da spina bifida o con altre disabilità possono dire di vivere la stessa realtà.

“Lo so e mi dispiace. Anche se a sentire i nostri pionieri Marinello, Bazzi e Pedraccini per quanto riguarda la mentalità dei genitori e la pratica sportiva delle persone con disabilità nel corso degli anni la situazione generale è notevolmente migliorata. Per ovvie ragioni non posso rubare la scena a mio zio Roberto calciatore ad oltranza (anche se ormai è in età pensionabile…). Ho scoperto il basket in carrozzina e mi è subito piaciuto. Tra poco parteciperò ad una iniziativa per imparare a sciare da seduto. Voglio provare qualsiasi disciplina possibile anche solo per conoscere altre realtà e giovani con storie uguali alla mia e differenti. Sono felice e vedo i miei genitori più felici di me. Le ultime Paralimpiadi hanno dimostrato ancora una volta quanto si può essere atleti pur con ogni tipo di disabilità. Arrivare a quei livelli è un sogno che chiunque deve avere la possibilità di inseguire e trasformare in realtà”.
Se e quando Mattia Castorino diventerà un grande giocatore di basket in carrozzina, uno sciatore o comunque un atleta paralimpico dipenderà da lui e non solo. Intanto, questo sedicenne affetto da spina bifida nato e cresciuto in riva ala Lago Maggiore, figlio di due splendidi genitori, ha già qualcosa da insegnare al CIP, all’INAIL, alle Istituzioni, alla Scuola…


RB