La Cimberio ha ripreso a ranghi ridotti gli allenamenti per preparare al meglio la sfida contro Venezia che domenica chiuderà al PalaWhirlpool il girone di andata della Serie A di basket.
Evidenti i problemi per la formazione biancorossa che a causa degli infortuni di Banks ed Ere, oltre al lungodegente Cerella, non può allenarsi nella maniera migliore, e ciò, nonostante siano stati aggregati al gruppo gli Under 17 Filippo Testa ed Edoardo Vescovi (i due nella foto a destra), crea non pochi problemi ai ragazzi di coach Vitucci.
“Avremo molte difficoltà ad allenarci -ci dice Max Ferraiuolo, team manager biancorosso- Abbiamo dei giovani che ci mettono tanto impegno e che danno tanta disponibilità, però è chiaro che alla fine l’intensità e la qualità degli allenamenti non può essere la stessa rispetto a quando hai dei senior. Un altro problema saranno le rotazioni limitatissime nel corso delle partite. Tanti chiedono informazioni sul fatto che si possa andare o meno sul mercato, ma ciò avverrà se e solo se si presenterà l’occasione giusta, ossia un giocatore che ti può dare veramente una mano concreta ma che, soprattutto, non abbia costi esorbitanti di tesseramento e di ingaggio. Ingaggiare qualcuno per gli allenamenti? Sarebbe bello; abbiamo già chiesto in giro ma alla fine sembra che anche solo per venirsi ad allenare per due o tre settimane con noi la gente pretenda soldi senza capire che diventi più un’opportunità per loro, perché per giocatori che sono ancora senza contratto, il fatto di  potersi mettere in mostra anche solo attraverso degli allenamenti con la squadra che al momento è la prima forza del campionato non è una cosa da poco. Invece alla fine sembra che siano comunque loro a farci un piacere e che noi siamo in un qualche modo debitori nei loro confronti”.
Per quel che riguarda le partite, però, la squadra punterà forte sulle cosiddette seconde linee, Rush e Talts in particolar modo, piuttosto in crescita rispetto all’inizio difficile.
“Nel corso della prima parte di stagione qualcuno lamentava il fatto che questi giocatori, Rush e Talts su tutti, non dessero qualità nel cambio rispetto ai titolari, dimenticandosi, però, che avevano avuto un’estate di lavoro con le proprie nazionali e quindi avevano bisogno di più tempo per mettersi in carreggiata, considerando anche che non erano arrivati a metà agosto come tutti gli altri ma a fine settembre. Ora stanno crescendo, divenendo ogni giorno delle sicurezze; quando entrano in campo sai che qualcosa di positivo alla squadra lo possono dare ma la cosa principale è che anche gli altri compagni ora hanno maggior fiducia in loro e lo dimostrano coinvolgendoli sempre in tutte le situazioni di gioco dando loro responsabilità importanti in momenti fondamentali delle partite. E queste sono le cose che alla fine fanno un gruppo vero, veramente forte, come abbiamo dimostrato essere noi fino a questo momento”.

Marco Gandini