Con Michele Lo Nero ce n’è, sempre, per tre… Ce n’è per parlare degli aspetti economici, materia nella quale è ovviamente principe. Ce n’è per parlare degli aspetti societari, altro elemento in cui il buon Michele, facendo parte del CdA della Pallacanestro Varese, è “leggermente” ferrato. Ce n’è per parlare di tanto altro: del presente legato alla squadra allenata da coach Frates, del futuro biancorosso, delle immancabili varie ed eventuali.
Si parte, e non si può fare diversamente, dai soldi perché i parecchi tifosi varesini che, incontentabi- li ed esigenti ad oltranza, vogliono il ghiaccio all’inferno devono sapere che…
“Che la Pallacanestro Varese –sottolinea Lo Nero-, quest’anno si è presentata ai nastri di partenza del campionato con il nono/decimo budget della serie A. Quindi, se valesse l’equazione danari uguale risultati, avremmo ben poche speranze”.
Invece?
“Invece, per fortuna le cose non stanno così. Per fortuna in un mondo strano e con regole particolari come quello dello sport non sempre vince il più ricco, altrimenti l’Olimpia Milano avrebbe già messo qualche scudetto in più nel suo già splendente albo d’oro. Per fortuna, esistono altri valori. Uno di questi, che ci dà grandissima forza mentale è che ‘noi’ siamo Varese. Siamo un club, una squadra e tifosi speciali. Siamo un tutt’uno che per storia, tradizione, ‘cultura cestistica’ pensa, progetta, si muove e gioca ad un livello superiore cercando di passare sopra al mero significato dei libri contabili, dei pronostici pre- confezionati, delle analisi degli esperti e di, scusa il termine, delle menate che precedono e seguono. Anzi, se proprio devo dirlo, il fatto che in sede di “ranking” nessuno o pochissimi ci abbiano preso in considerazione conferisce ulteriori motivazioni ad un gruppo che, ne siamo certi, userà questo “gap” nel modo giusto e con tutta la voglia di essere protagonisti veri di questa stagione al di là dei soldi. Insomma, anche se può apparire pre- suntuoso, pur con minori risorse vorremmo fare meglio sapendo che Varese può contare su una risorsa strepitosa: il popolo dei suoi appassiona- ti che, mai come quest’anno, con il record di abbonati, ha offerto un sostegno formidabile in termine economici, di fiducia e apprezzamento per il lavoro che stiamo portando avanti. Una risposta, quella dei tifosi, che rappresenta una molla straordinaria”.
Nel caso della Pallacanestro Varese soldi e consorziati vanno a braccetto: come procedono le cose?
“Direi abbastanza bene e -continua Lo Nero- dopo l’assemblea tenutasi nello scorso mese di marzo il 95% degli aderenti al Consorzio ha riconfermato l’intenzione di restarvi fino al giugno del 2014. L’attuale stagione sotto questo profilo è dunque più che sicura ma, ovviamente, trattandosi di un progetto in costante divenire dobbiamo continuare a lavorare per cooptare altri consorziati consapevoli che la prossima primavera diversi di loro considereranno chiusa l’esperienza. Non mollare mai la presa è diventato un preciso comandamento. Non a caso il numero dei consorziati, grazie alle ultime lettere di intenti, è arrivato a quota 80: una cifra che contiamo di superare entro la la fine del 2013. Fine anno che, poi, sarà ricco di appuntamenti delicati. Vedi l’elezione del nuovo CdA, che dai primi abboccamenti potrebbe allargarsi dagli attuali 5 a 7 componenti e, più importante, del nuovo presidente del club”.
L’elezione del nuovo presidente sarà un passaggio delicatissimo nella vita della Pallacanestro Varese: chi sarà a sostituire Cecco Vescovi?
“In questi mesi, come tutti potranno immaginare, siamo stati indaffarati in altre questioni e, davvero, non siamo mai entrati decisamente in argomento. Ognuno di noi ha delle idee a riguardo, ma non c’è stato ancora nessun confronto. Tuttavia, se vuoi, e solo a titolo personale, posso dirti cosa penso io al riguardo”.
Prego: esponiti…
“Penso che Cecco sia stato un grande, eccellente presidente. Un personaggio che, grazie alla profonda conoscenza del sistema ha fatto crescere la società al suo interno, mentre all’esterno, puntando su carisma, personalità e serietà è stato capace di trasmettere credibilità a tutto l’ambiente della pallacanestro nazionale. Oggi, grazie anche a Cecco, la Pallacanestro Varese è un interlocutore ascoltato e rispettato. Di fatto, un perfetto ‘Numero Uno’ che, se fosse disponibile, potrebbe diventare ancora più grande e importante coronando il sogno di tutti i biancorossi: vincere un trofeo. Tra l’altro, per quello che ha fatto e per come si è mosso in questi anni, se lo meriterebbe”.
Uno spot elettorale mica da poco…
“Beh, le mie intenzioni di voto sono chiare: Cecco Vescovi for President!”.
Adesso, parliamo della squadra e delle sensazioni che ti procura
“I risultati in questo momento non collimano coi miei pensieri ma, ne sono certo, è solo questione di tempo. La scintilla che lo scorso anno aveva subito messo in moto la “chimica”, adesso fa un po’ più fatica ad accendersi e restare fiamma viva con un certa continuità, ma non abbiamo dubbi sul fatto che questo gruppo è destinato solo a migliorare. I margini di progresso che io, che tutti noi intravediamo sono amplissimi e sappiamo di aver messo insieme un gruppo di ottimi professionisti, a partire da un bravissimo allenatore come coach Frates. Certo, fare raffronti col passato è non solo ingiusto, ma anche ingeneroso e, se proprio sarà necessario, questi paragoni andranno fatti solo a bocce ferme, nel prossimo giugno 2014. Intanto, godiamoci questa squadra, aiutiamola, facciamole sentire tutto il calore, l’affetto, la passione, il sostegno di cui solo i tifosi varesini sono capaci. Del resto: siamo o non siamo, noi di Varese, gente speciale?”.
Mentre conclude la frase Michele accarezza con la sguardo la piccola Mia, lo splendido “batuffolo” che da 2 mesi allieta le giornate di casa Lo Nero. Mia, deliziosa, incrocia gli occhi di papà e in segno di approvazione sorride quasi a voler dire: sì, siamo speciali. Fin da piccolissimi…

Massimo Turconi